Cosolini: è ora che la Casta si riduca stipendi e benefit

«Mi preoccupa, e molto, la cosiddetta antipolitica ma... diciamo la verità, è la cattiva politica a determinarla e a darle forza e consenso». Un sabato pomeriggio qualunque. È il 28 aprile scorso. È caldo improvvisamente caldo. Ci si annoia. Roberto Cosolini decide di affidare a Facebook il suo pensiero. Da anni Beppe Grillo usa il blog per lanciare insulti alla politica. Il sindaco di Trieste sceglie invece il socialnetwork miliardario. Alle 18.26 posta il messaggio sulla pagina personale. Mezz’ora dopo lo replica sul profilo pubblico. Non è lo sfogo di un momento. «Mi spiego partendo da me. Fare il sindaco è bellissimo ma anche difficilissimo: responsabilità, impegni, una città che attende e reclama tante risposte, spesso non facili, talvolta non possibili. 10/12 ore al giorno di grande intensità, e sei sempre senza rete... Non so se a fronte di tutto ciò sia giusto il compenso dei sindaci (per una città come Trieste sono 3.500 euro al mese per 12): forse dovrebbe essere qualcosa di più, se pensiamo ad altri mestieri equivalenti, ma va bene così anche perché se penso alla tanta gente che non ce la fa ad arrivare a fine mese, che non ha un lavoro... Va bene così!».
Una premessa prima di prendere la mira. «Ma diciamo la verità - continua il sindaco - è molto più responsabilizzante, stressante e impegnativo che sedere in un'assemblea elettiva, Parlamento o Consiglio regionale che sia. Eppure i compensi sono doppi, tripli, di quelli del sindaco, senza considerare i vitalizi e altri benefit». E qui Cosolini, il sindaco anticasta, affonda il colpo. «E allora mi viene da dire che se io posso essere contento così, e lo sono, cosa aspettano parlamentari e consiglieri regionali a dare un segnale chiaro ad un Paese che soffre e che non può accettare privilegi che si perpetuano? Cosa aspettano a ridurre il numero dei componenti delle assemblee elettive, non dico alla metà, ma almeno riducendolo di un terzo? Cosa aspettano a ridursi di un terzo il compenso? Rimarrà sempre di tutto rispetto! Eppure aspettano, fra tante meline, e l'antipolitica cresce e cresce proprio dove non c'è la buona politica». Un messaggio per tutti ma soprattutto per il Partito democratico a cui il sindaco è iscritto. «Lo dico anche al mio partito, il Pd: é ora di dare un segnale chiaro, di ritornare con i piedi per terra, di riavvicinarsi alla realtà della strada, della gente che fatica quotidianamente e che vede così lontani i palazzi... Fatelo prima che sia tardi».
Un’ovazione. Oltre 173 “mi piace” sul profilo privato e altri 83 su quello pubblico. Un centinaio di commenti. Tra i “mi piace” quelli degli assessori Antonella Grim, Laura Famulari, del capogruppo del Pd Giovanni Maria Coloni, del consigliere Patrick Karlsen. C’è persino Susanna Huckstep, miss Italia nel 1984. Molti gli apprezzamenti, poche le critiche. L’impressione è che il “big” sindaco abbia fatto centro con l’antipolitica. Il comunista Marino Andolina commenta: «D'accordo su tutto! meno che sulla riduzione del numero degli eletti. Certamente in Regione e in Parlamento i compensi sono straordinariamente esosi. Così come per troppi dirigenti pubblici! Com’è possibile che certi dirigenti del comune di Trieste abbiano preso di più di un dirigente capo in un ministero federale americano?». Altra domanda. Altri tagli possibili.
Dal Pd invece niente “feedback”. «Non me li aspettavo» spiega Cosolini, comunque contento del dibattito nato su Facebook. «Non è mai tardi. C'è sempre la speranza e una possibilità di farcela! E voi lo dimostrate con ciò che scrivete». Ora, fuori da Facebook, il sindaco assicura: «Non mi fermo qua. Su questa strada intendo continuare». La lotta anticasta prosegue.
A un “amico” un po’ troppo critico sulla sua esternazione («Facile parlare con 3600 euro al mese») ha risposto il giorno dopo, domenica 29 aprile: «Come ho scritto sono contento così e non chiedo nulla di più: ho fatto un ragionamento sul rapporto tra responsabilità e compensi, vale per la politica e per il resto: se uno fa il sindaco di una città complessa come Trieste o Padova o Bologna con queste retribuzioni certo uno può fare il parlamentare o il consigliere regionale non dico nemmeno per la stessa cifra, ma certo per almeno un terzo in meno. Infine: non ho messo da parte "soldini" con la politica, ho un mutuo sulla casa, una casa normale, come tanti e va bene così». “Va bene, va bene così”, canta Vasco Rossi.
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