Cosolini: «Le opere pubbliche non si possono procrastinare»

Il sindaco Roberto Cosolini non ci sta. Risponde picche alla Federazione della sinistra (quindi alleati) sulle azioni Hera “impegnate” per fare i lavori pubblici più urgenti in un momento in cui i soldi sono bloccati dal patto di stabilità. «L’uscita della Federazione della Sinistra - esordisce - evidenzia una difficoltà a comprendere che amministrare per il bene della comunità vuol dire fare scelte e agire di conseguenza. Il sindaco e l’Amministrazione devono garantire opere pubbliche indispensabili per evitare degrado al patrimonio e lo devono fare rispettando il quadro normativo esistente, evitando il rischio di perdere finanziamenti già concessi».
Ma non è finita, anzi. «Dire che io possa risolvere, tempestivamente, questi problemi andando a manifestare sotto la Prefettura non ha senso e attribuisce ai Prefetti poteri più da "mago" che da alti funzionari dello Stato. Nella posizione di Fds ci sono alcune inesattezze quali quella per cui dovremmo comprare di tasca nostra servizi attualmente gestiti dalla ex-municipalizzata, fantasia, questa, che non ha nessuna relazione con le azioni Hera, oppure sostenere che la vendita di Acegas-Aps avrebbe portato alla privatizzazione di certi servizi con il conseguente aumento delle relative tariffe. L’Acegas-Aps è un’azienda privata e che le uniche tariffe che decide liberamente sono quelle dell’energia elettrica dove opera, del resto, in mercato aperto in concorrenza con altri soggetti e non quelle del gas e dell’acqua, decise, invece, dagli organismi preposti dalla legge. Forse è il caso di approfondire bene le cose prima di esternarle. Molto più responsabile e consapevole di quelle che sono le priorità di chi governa nell’interesse della comunità mi pare, invece, la posizione assunta da 7 consiglieri facenti riferimento a liste di ispirazione civica, che si sono espressi su questo tema sottolineando come la realizzazione di un piano adeguato di opere pubbliche sia una priorità assoluta per la quale si potrebbe anche rinunciare a una piccola parte di azioni Hera». «Ribadisco che quella della vendita delle azioni è un’ipotesi estrema che cercheremo di evitare usando gli spazi finanziari che stiamo richiedendo sul patto di stabilità, ma certo non posso garantire i lavori e l’avvio dei cantieri andando con la bandiera sotto il Palazzo del Governo... Idee di questo tipo vorrebbero dire il blocco totale dei lavori pubblici e vorrei vedere se chi le fa sarebbe in grado di andarlo a spiegare ai cittadini che aspettano interventi sui marciapiedi, riasfaltature stradali, opere nelle scuole, giardini con nuove aree giochi e impianti sportivi ammodernati».
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