Costanzo abbandona, passa di mano la storica tabaccheria

Una pagina di storia cittadina si chiude. Il popolare Nino e il figlio Paolo lasciano la gestione a Paolo Tortora Belucci
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 11.05.2017 Tabaccheria Costanzo nuova proprietà © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 11.05.2017 Tabaccheria Costanzo nuova proprietà © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

“Io non so voi...”. Quante volte abbiamo pubblicato lettere con questo riconoscibilissimo incipit? Tantissime. Ormai è diventato un copyright di Antonino (“Nino” per gli amici) Costanzo, autore di argute segnalazioni.

E allora, “io non so voi” ma la tabaccheria Costanzo è... passata di mano. Sì, la storica attività portata avanti da tre generazioni della famiglia goriziana ha deciso di fare un passo indietro. Può bastare così. Si chiude un’epoca. Dire che la tabaccheria Costanzo è stata parte integrante della storia della città è dire una cosa scontata.

Non è stata una scelta facile. Antonino e il figlio Paolo hanno cercato di tenere duro, di continuare, di andare avanti ma, ad un certo punto, è arrivata la decisione di voltare pagina e di vendere.

Nata nel febbraio 1930 in via Morelli, e trasferita in via Crispi nel maggio 1938, la tabaccheria numero 17 con annessa edicola, dopo 87 anni di storia ininterrotta ha cambiato, dunque, gestione. Dopo il padre Giuseppe, il 13 agosto 1951 come coadiutore («ragazzo di bottega») e il 25 febbraio 1953 con atti ufficiali dell’amministrazione dei Monopoli di Stato, il figlio Antonino divenne il titolare.

E già qui c’è un primo aneddoto. «Per arrivare a quella nomina - ricorda Nino - mio padre ottenne per me dal Tribunale l’emancipazione perché, in quei tempi, si era maggiorenni a 21 anni». Antonino, così, divenne uno dei più giovani titolari di rivendita tabacchi in Italia.

«In quei tempi, di fronte alla nostra attività, c’era ancora il comando provinciale dei vigili del fuoco: da qui partivano i mezzi d’emergenza e ricordo ancora nitidamente i lanci dalla torretta dei pompieri durante le esercitazioni».

Nel gennaio 1959 venne eletto presidente provinciale della Fit, Federazione italiana tabaccai e, quasi ininterrottamente, mantenne quella carica diventando pure delegato regionale e componente della giunta nazionale. «Poi, abbastanza di recente, e per motivi rimasti ignoti ma di sicuro a norma dello Statuto Fit, sono stato messo in disparte senza ottenere nemmeno un grazie», commenta con una punta di amarezza il popolare Nino.

Per oltre quarant’anni nella sua rivendita, di 16 metri quadrati appena, svolse anche il compito di presidente, e ancora oggi non pochi tabaccai si ricordano di lui.

Costanzo ricorda con grande orgoglio un altro momento importante della sua vita, datato giugno 1977. «Venni nominato dal Presidente della Repubblica “Cavalier Ufficiale”, fui uno dei più giovani in Italia». Negli anni, Costanzo, più volte ha denunciato la crisi dei tabaccai e la (pesante) concorrenza slovena.

Nel 2000 gli subentrò il figlio Paolo e, insieme, hanno gestito la rivendita fino a qualche giorno fa. Dal primo maggio, esattamente 87 anni dopo, la gestione Costanzo è uscita di scena, lasciando spazio a Paolo Tortora Belucci. In questa occasione Antonino e Paolo vogliono ringraziare e salutare tutti coloro che, come clienti, in gran numero sono diventati anche amici. «Al subentrante e signora - sottolineano i Costanzo - formuliamo i migliori auguri di buon lavoro».

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