Crac Arnoldo, rinviati a giudizio gli ex titolari delle gelaterie

Distruzione e alterazione di libri contabili e distrazione di fondi dopo il fallimento. Con queste accuse il giudice Luigi Dainotti ha rinviato a giudizio, a vario titolo, Maurizio Arnoldo, Silvia Zavaldi, Maurizio Gaspari e Stefania Vigna. I primi tre sono stati amministratori de “Il Gelato di Arnoldo”». L’ultima aveva la parziale responsabilità della gestione di un locale a Muggia assieme a Maurizio Arnoldo. Nel capo di imputazione compare anche il nome di Roberta Arnoldo che, per le medesime accuse, ha patteggiato la pena di un anno e 11 mesi. Va precisato che attualmente le gelaterie con il popolare nome fanno riferimento a un’altra società che non ha nulla a che fare con quelle coinvolte nella bancarotta fraudolenta al centro dell’indagine.
Il processo fissato per il 5 novembre è una conseguenza del fallimento della Gelati Arnoldo snc, proprietaria di uno dei laboratori di gelato artigianale tra i più noti e antichi della città e che negli ultimi anni ha gestito la gelateria Zampolli di viale XX Settembre, il California Inn e il locale Gelato di Arnoldo di Riva de Amicis a Muggia. Il laboratorio per la produzione dei gelati di viale Miramare 89 è stato il fornitore di molti locali triestini. I suoi gusti al cioccolato, alla fragola, al limone e alla stracciatella sono stati assaggiati da migliaia di golosi. La sentenza di fallimento è datata 22 ottobre 2009 ha coinvolto Maurizio Arnoldo, proprietario del 50 per cento della società, la madre Silvia Zavaldi che ne deteneva il 40 per cento e Maurizio Gaspari, possessore del restante 10 per cento.
Durante l’indagine coordinata dal pm Lucia Baldovin era stato anche disposto nel giugno del 2010 il sequestro preventivo per due locali specializzati nella produzione e vendita di gelati, entrambi gestiti dalla società. In particolare i due locali finiti sotto sequestro erano il “Gelato di Arnoldo”, situato in Riva de Amicis 23 a Muggia e gestito in affitto da Stefania Villa, e la Gelateria Zampolli, anche questa gestita dalla “Arnoldo & Arnoldo”, situata al numero 25 di viale XX settembre. Sequestrati inoltre, su ordine dello stesso magistrato, un magazzino di Muggia, una motocicletta, un'autovettura Fiat Punto e un autocarro.
Tutto questo è accaduto perché Mario Giamporcaro, curatore del fallimento della società in nome collettivo “Il Gelato di Arnoldo & C., di Maurizio Arnoldo”, aveva segnalato al Tribunale e alla Guardia di finanza documenti che attestavano il legame - mai onorato nelle sue conseguenze economiche - tra la vecchia società fallita il 22 ottobre 2009 e la nuova società ramo d’azienda “Arnoldo & Arnoldo srl”. Quest’ultima per il pm Lucia Baldovin sarebbe stata costituita per accollarsi l’ingente debito con Equitalia della vecchia gestione: in sintesi 453 mila euro mai versati. Dunque la cessione del “ramo d'azienda” alla nuova srl, stando all’accusa, ha avuto un unico scopo: continuare sotto altra forma l'attività eludendo la legge. Da qui appunto la richiesta di rinvio a giudizio del pm Baldovin accolta dal giudice Dainotti.
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