Criminalità, Friuli Venezia Giulia regione in sicurezza

TRIESTE. Il Friuli Venezia Giulia può dormire sonni tranquilli. Dopo il Trentino Alto Adige è il territorio ritenuto più sicuro dell’intero Nord Italia. Il quinto in tutto il Paese, ben al di sopra di Veneto, Piemonte e Lombardia, oltre a varie regioni del Sud. La classifica mette sul podio Basilicata, Trentino Alto Adige e Molise. A seguire Sardegna, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta. Lo rivela l’Istat nell’indagine “Noi Italia 2011”, nella sezione “Criminalità e sicurezza”. L’indicatore, che ha messo a confronto i dati già emersi negli ultimi due anni in vari studi multiscopo, prende in considerazione le opinioni espresse da 100 famiglie che vivono in una stessa zona. Il focus, per il Friuli Venezia Giulia, ha accertato inoltre un calo dell’1,3% tra il 2009 e il 2010 nel considerare l’area in cui si vive a rischio criminalità. Si passa cioè dal 15,6% al 14,3%.
Un’evoluzione che si verifica in tutto lo Stivale, ad accezione di alcune regioni modello; è il caso dello stesso Trentino, la seconda regione più sicura d’Italia, e della Valle d’Aosta; entrambe hanno subito una battuta d’arresto nella percezione dalla gente. O, nel Mezzogiorno, la Calabria: l’unica al Sud a essere peggiorata. Complessivamente, nel 2010, il Friuli Venezia è valutato come rischioso dal 14,3% degli intervistati, molto meno dunque rispetto al vicino Veneto (24%). Della Lombardia (33,4%) e del Piemonte (26,8%), oltre a regioni come Lazio (37,7%), Puglia (25,5%), Calabria (22,8%), Sicilia (24,1%). E la Campania, scesa comunque dal 48,9 del 2009 al 40,2% del 2010: il trend più positivo del Paese. Numeri che, sembra avvertire lo stesso istituto di ricerca, andrebbero presi con le pinze se è vero che gran parte dei reati – 3 su 4 – restano confinati nell’universo oscuro del sommerso. Il Friuli Venezia Giulia, comunque, si guarda allo specchio soddisfatto.
E così la politica, vale a dire la Lega Nord. Che, a fronte a quanto porta a galla l’Istat, rivendica la validità delle proprie politiche. È la legge 9 del 2009, “Disposizioni in materia di sicurezza e ordinamento della Polizia locale” che il Carroccio ha fortemente voluto per onorare le promesse elettorali del 2008. «La microcriminalità era un tema sentito dalla gente – ricorda l’assessore competente Federica Seganti – da quella data, seguendo le misure indicate dal ministro Maroni, abbiamo investito nei singoli Comuni circa 30 milioni di euro: 18 immediatamente, 12 milioni invece nel 2009. Un milione di euro è stato poi stanziato nel 2010 e un altro quest’anno per completare i progetti di controllo sul territorio».
Il pacchetto sicurezza Fvg prevedeva l’installazione di sistemi di videosorveglianza e di illuminazione nelle strade, strumentazione tecnologica e formazione per le forze dell’ordine, sinergie tra centrali operative e la regolamentazione dei volontari per la sicurezza, iscritti in un apposito elenco regionale. L’ultima iniziativa è il “pedibus” l’accompagnamento dei bambini a scuola. Seganti, per il futuro, pensa di rafforzare i controlli nel pordenonese «dove la presenza degli extracomunitari tocca punte del 20% - dice l’assessore – e dove aumenta il numero di furti e furtarelli». Maggior attenzione anche a Trieste e nella bassa friulana, «per contrastare il disagio giovanile e i raggiri agli anziani».
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