Crociere, la nebbia veneta riporta “Oriana” a Trieste

Approdata nel pomeriggio la nave della P&O che l’armatore voleva fare arrivare a Marghera. Napp (Ttp): avvisati 4 ore prima, abbiamo dimostrato efficienza
Di Silvio Maranzana
Silvano Trieste 22/12/2013 Oriana, ormeggia alla Marittima
Silvano Trieste 22/12/2013 Oriana, ormeggia alla Marittima

Alle cinque del pomeriggio l’esercito degli automobilisti dello shopping a caccia di un parcheggio tra piazza Unità e l’ex Pescheria sotto una leggera pioggia ha visivamente incrociato la maxisagoma della “Oriana”, nave da crociera lunga 260 metri con a bordo 1800 passeggeri in gran parte inglesi e che dopo un quarto d’ora aveva completato le operazioni di ormeggio al molo della Stazione marittima. La nave da crociera della P&O poco prima aveva invano tentato, così come preannunciato, l’ormeggio a Marghera. Ma ciò che non potè il Mose, lo ha fatto la nebbia e a causa della visibilità ridottissima in laguna, la nave suo malgrado ha dovuto far rotta su Trieste. «Purtroppo per gli armatori Venezia è un dogma - ha commentato ieri pomeriggio Paolo Spada della Samer&co shipping, agente locale della P&O - anche in questo caso erano ampiamente prevedibili le condizioni che potevano prospettarsi a Venezia: nebbia, acqua alta, lavori. Ma l’armatore ha voluto tentare ugualmente, però alla fine è stato costretto a ripiegare su Trieste». «Era l’una del pomeriggio quando siamo stati avvisati che la nave chiedeva di attraccare a Trieste alle cinque - ha spiegato Franco Napp, amministratore delegato della Trieste terminal passeggeri - in tre ore della domenica sotto Natale siamo riusciti ad allertare e a mettere in campo gli addetti del terminal e della security. Credo che Ttp abbia dimostrato di riuscire a operare con efficienza e rapidità».

Nessun pullman o taxi sottobordo perché era impossibile mettere in campo qualche escursione per il tardo pomeriggio, ma tutte le zone anche davanti e attorno alla Stazione marittima tappezzate di automobili in parcheggio, anche slovene e austriache. «Per fortuna si tratta di una semplice toccata, la nave non opera a Trieste in homeport con i conseguenti sbarchi e imbarchi e di conseguenza non erano necessari grandi spazi liberi», aggiunge Spada che rimarca come anche gli addetti dell’agenzia abbiano fatti i salti mortali per rendersi disponibili in tempi celeri. Alle sei e mezza di ieri sera Franco Napp era a bordo della nave a colloquio con il comandante per organizzare nel migliore dei modi la permanenza dei passeggeri a Trieste. A quel punto molti erano già scesi, alcuni anche dopo essersi informati sui ristoranti triestini, tanti hanno fatto una passeggiata in centro dove, tra piazza Unità e il Canale di Ponterosso lo spettacolo non era affatto da buttare nonostante l’umidità e il clima padano-londinese. «Per domani mattina (stamattina, ndr.) - ha annunciato Napp - Trieste terminal passeggeri mette a disposizione cinque pullman per le escursioni che se gli organizzatori lo vorranno potranno avere come méta anche Venezia». Il tempo necessario, anche se un po’ stretto, c’è dal momento che la partenza della nave da Trieste è stata fissata per le 16.30 di questo pomeirggio.

Si è trattato dunque di una favola di Natale a lieto fine proprio quando tutto stava per congiurare anche contro questa piccola toccata triestina. Per concretizzarla hanno dovuto coalizzarsi i lavori per il Mose con la nebbia. Indubbiamente per il futuro Trieste deve impegnarsi di più perché come dimostra anche questa vicenda, gli armatori non le regalano proprio nulla.

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