Da Musil all’Idroscalo A Pola scattano tre progetti turistici

Bandi pubblici in vista, previsti 5.500 nuovi posti letto Ma ambientalisti contro la privatizzazione delle aree

POLA. Si apre a Pola l’opportunità di realizzare tre nuovi rilevanti progetti turistici finora bloccati perché previsti su aree smilitarizzate e di proprietà statale. Ma agli annunci di privatizzazione delle aree già seguono le prime reazioni da parte degli ambientalisti che parlano di svendita e cementificazione.

I progetti - che riguardano la penisola di Musil, un tempo roccaforte dell’esercito jugoslavo e poi croato; l’area di Saccorgiana; e l’ex Idroscalo - dovrebbero fare aumentare la capacità ricettiva della città di 5.500 posti letto, portandoli a un totale di 32.000. È da poco in vigore la nuova legge sul patrimonio statale, studiata come strumento di rivitalizzazione di beni pubblici trascurati. La norma è stata illustrata al presidente della Regione Valter Flego e a tutti i sindaci istriani dal ministro dei Beni statali Goran Marić, che ha sottolineato come «dobbiamo spalancare le porte al capitale per non farci sfuggire, come accaduto in passato, questa opportunità».

Come è stato precisato nella conferenza stampa che ha fatto seguito all’incontro a porte chiuse, i tre progetti saranno messi sul mercato entro l’anno prossimo e già è stata formata una commissione interistituzionale con il compito di predisporre le pratiche dei bandi pubblici.

Come si diceva, le prime reazioni non si sono fatte attendere, soprattutto per quanto riguarda la privatizzazione della penisola di Musil. Secondo Emil Jurcan, uno degli attivisti più noti dell’«Iniziativa per Musil» che si batteva contro la cementificazione e lo sfruttamento turistico–commerciale della zona, «è evidente che l’amministrazione cittadina, la Regione e lo Stato si sono posti l’obiettivo di svendere e privatizzare tutto. Lo hanno già fatto con la zona di Santa Caterina–Monumenti e con il cantiere navale Scoglio Olivi, e ora tocca a Musil. Personalmente non credo che l’area sarà venduta - ha proseguito - prima che ciò accada l’attuale governo verrà a cadere».

È rimasto in silenzio invece il sindaco Boris Miletić, che poco meno di un anno fa si era detto fermamente contrario alla prospettiva di una privatizzazione della penisola: «Non se ne parla nemmeno - aveva dichiarato - il Consiglio municipale ha deciso che l’area in questione verrà data in concessione per un periodo di 99 anni». L’opzione della concessione però non aveva destato troppo interesse, tanto che il progetto era rimasto nel cassetto dopo essere stato approvato dal Consiglio municipale, grazie alla disciplina di partito dei consiglieri della Dieta democratica istriana che avevano messo a tacere le forti contestazioni dell’opposizione politica, degli ambientalisti e di buona parte dell’opinione pubblica.

Per Musil, il piano in questione prevede la costruzione di alberghi e appartamenti turistici a 4 e 5 stelle per un totale di 2.300 posti letto, ai quali si aggiungeranno un centro nautico, il museo del mare e un campo da golf a 18 buche il che comporterà lo sfoltimento di buona parte dell’area boschiva: il tutto per un investimento tra 150 e 200 milioni di euro. Alle contestazioni all’epoca Miletić aveva risposto che si sarebbero creati nuovi posti di lavoro e che in ogni caso l’area di Musil sarebbe rimasta totalmente fruibile da parte della cittadinanza.

La penisola di Musil si estende su una superficie di 170 ettari, equivalenti a un quinto del territorio cittadino che dunque sta per venire messo in vendita ai proprietari privati. Analogo il discorso per Saccorgiana, dove su una superficie di 26 ettari è prevista la costruzione di impianti ricettivi per 1910 posti letto: l’investimento previsto in questo caso è di 80 milioni di euro.

Minore la superficie dell’Idrobase di Pontisella: qui il progetto di sviluppo prevede la costruzione di un albergo, ville e un campeggio per un totale di 1.200 posti letto. Tre progetti insomma che, se realizzati, porteranno Pola ad affiancarsi alle maggiori destinazioni turistiche croate, come ad esempio Rovigno, Parenzo e Ragusa-Dubrovnik. (p.r.)

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