Da Francesco Russo a Mitja Gialuz: impazza il toto-nomi nel centrosinistra di Trieste
Il consigliere dem, il presidente della Barcolana e l’ex rettore Di Lenarda: circolano le prime indiscrezioni del candidato alle comunali 2027, ma la scelta avverrà solo in primavera

Il nome del candidato, o della candidata? «Prima il programma», dicono tutti i partiti di centrosinistra, rinviando a non prima della prossima primavera la scelta (e l’ufficializzazione) del nome che sfiderà il centrodestra nelle prossime elezioni senza Roberto Dipiazza.
Il programma prima, sì, ma le indiscrezioni – per quanto nulla di più – circolano ormai da tempo. I nomi sono sempre due, al massimo tre, e il primo è quello del dem Francesco Russo, vicepresidente del Consiglio regionale e consigliere comunale, già candidato a sindaco contro Dipiazza nel 2021. Acerrimo nemico della cabinovia, preparatissimo sui temi del Porto Vecchio (suo l’emendamento che lo sdemanializzò) e del Porto Nuovo, e volto più pungente dell’opposizione all’attuale giunta, Russo non ha mai confermato né smentito la volontà di risfidare il centrodestra.

L’altro nome – a tirarlo in ballo è stato addirittura Dipiazza, più volte – è quello dell’avvocato Mitja Gialuz, docente universitario, presidente della Società velica di Barcola e Grignano nonché compagno di Debora Serracchiani, dunque più vicino a quella corrente del Pd che a livello locale risponde alla deputata. Mai candidato, i giornalisti continuano a chiederglielo a ogni conferenza stampa pre e post Barcolana: domande pruriginose che Gialuz ha sempre aggirato, senza però mai chiudere del tutto la porta. Tra eventi e foto social, peraltro, in quest’edizione della regata più di uno ha notato una presenza ancor più capillare del solito.
Sullo sfondo c’è poi la chiacchieratissima, ipotetica candidatura dell’ex rettore dell’Università di Trieste Roberto Di Lenarda: un nome esterno ma di peso, attinto dalla società civile, e che potrebbe mettere d’accordo le diverse anime interne alla coalizione, sebbene in molti per lui ipotizzano piuttosto una futura carriera (o ambizione) in ambienti romani. Forte, soprattutto nell’ultima parte del suo mandato, l’interesse verso la partita del Porto Vecchio, per lui tra le vere sfide del futuro dell’università. Ma non solo. —
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