Dal bar in Viale alla trattoria in Carso In vendita pezzi di storia della città

Ristoranti storici e bar frequentati da intere generazioni di triestini. Negozi con oltre 50 anni di attività alle spalle. Ma anche immobili che un tempo ospitavano uffici postali e ambulatori sanitari all’inizio del secolo scorso. Sono veri e propri pezzi di storia di Trieste, insomma, quelli finiti di recente sul mercato immobiliare in cerca di nuovi acquirenti.
Tra i locali che hanno alzato bandiera bianca c’è ad esempio “La Pantera Rosa”, storico ritrovo ai piedi di San Giusto. «Proponiamo in vendita uno storico locale di charme - si legge nell’ annuncio di vendita- conosciutissimo in città, muri e licenza di attività per bar, trattoria, ristorante. Il locale è stato completamente restaurato e ridecorato con gusto e cura, il risultato è un vero un gioiellino. Il prezzo (75 mila euro) comprende pure l’arredamento». Non viene reso noto invece l’ammontare della cifra necessaria per comprare l’ex Mangiafuoco di Duino, bar ristorante da 400 metri quadrati interni, 300 esterni, per quasi 200 posti a sedere, oltre a mille metri quadrati di parcheggio e altri spazi, anche in questo caso già arredato e attrezzato.
Cerca un nuovo proprietario anche il Gran Bar Excelsior all’inizio del viale XX settembre. I muri sono in vendita a 736 mila euro, mentre da qualche giorno è approdato online anche l’annuncio per la vendita dell’attività, che comprende anche gli arredi, a 200 mila euro. Tra i tanti locali da piazzare anche la Tavernetta Bonavia in via Coroneo e pure l’agriturismo Mezzaluna a Malchina.
Non solo ristoranti però. Sul fronte esercizi commerciali, si prepara a chiudere i battenti in via Cologna Mode Lily, negozio di abbigliamento avviato nel 1958: 130 metri quadrati in vendita ora a 150 mila euro, per i quali l’annuncio ipotizza anche una trasformazione «in garage, palestra, locale bar pizzeria». Ben superiore, 370 mila euro, la cifra da sborsare per acquisire la tabaccheria della stazione dei treni. «L’attività è molto redditizia e l'attuale proprietà vende solo causa età pensionabile. Il lavoro è continuo, proficuo e fortunatamente incessante». Sono diverse, infatti, le ragioni che spingono i proprietari ad abbassare le serrande e non sempre legate a crisi e crollo di clienti.
In tanti casi le proposte su piazza vengono presentate come “ottimi investimenti”, da sfruttare anche per “possibili conversione in altre attività”. Ma è semplice cambiare un ambiente che per anni ha avuto una precisa destinazione? «Spesso si tratta di locali che e nascono e muoiono con quella attività - commenta Andrea Oliva, presidente della Fimaa regionale e provinciale - in particolare quelli fuori dalle zone commerciali, che magari in passato avevano gestioni brillanti. Sono legate a chi vi lavorava dentro, grazie alle loro competenze avevano successo. Più facile invece per chi si trova in centro, per esempio il bar Excelsior: la posizione è talmente importante da fare la differenza. In generale comunque sono le grandi catene del food ad essere interessate a rilevare locali o spazi commerciali di Trieste, purché in centro città». —
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