Dal cuore dell’Africa a Trieste I fedeli celebrano i 13 anni di sacerdozio di don Benedict

Il prete di origine nigeriana è impegnato in particolare con le persone che soffrono per problemi psichici. La messa al Buon Pastore all’Opp 

la storia





È stata gran festa, nella chiesa del Buon Pastore, all’interno del comprensorio dell’ex Opp di San Giovanni, per i 13 anni di sacerdozio di don Benedict Chidiebere Nwankwo, il prete di origine nigeriana da tempo stabilmente impegnato nell’ambito della Diocesi di Trieste.

I parrocchiani di San Giovanni e i volontari del santuario di Monte Grisa, che si sono occupati dell’allestimento floreale della chiesa in occasione della cerimonia e di predisporre il coro per accompagnare con canti sacri i momenti più importanti della funzione, tenevano particolarmente a questa festa.

Il sacerdote è infatti molto apprezzato sia per la sua dedizione alla parrocchia sia perché non dimentica il suo paese d’origine: infatti sta raccogliendo fondi per realizzare, in Nigeria, strutture per i poveri e scuole per i bambini e gli orfani.

Nato nell’aprile del 1980 a Obio Ngwa, una delle 17 aree a governo locale in cui è suddiviso lo stato di Abia, nella Repubblica federale della Nigeria, Benedict a soli 11 anni si avvicinò al mondo del cattolicesimo, frequentando la scuola secondaria del Seminario di Ogbor Hill. Appena raggiunta la maggiore età, nel 1998, entrò nel Seminario senior del suo Paese. Successivamente frequentò vari altri seminari, approdando a quello Filosofico teologico internazionale di Roma, intitolato a Giovanni Paolo II.

Diventato diacono nel maggio del 2007, Benedict Chidiebere Nwankwo fu ordinato sacerdote il primo di novembre dello stesso anno. Ha poi ottenuto la laurea in Filosofia all’Università di Owerri in Nigeria e in Teologia all’Ateneo pontificio “Regina Apostolorum” di Roma, conseguendo il dottorato in Diritto civile e canonico all’Università pontificia del Laterano a Roma e il diploma all’Istituto di Ricerca medica a San Vito al Tagliamento.

Dallo scorso anno è presidente dell’Associazione del Buon Pastore per i problemi psichici. «Sono molto felice di essere stato assegnato a questa parrocchia – ha detto rivolgendosi ai fedeli raccolti nella chiesa e dopo aver celebrato la messa, parte in italiano parte in latino – perché sono costantemente a contatto con gli operatori e con coloro che frequentano gli ambulatori, quindi anche con persone che soffrono. L’importante è poter fare il bene per gli altri, senza distinzioni, perché non potrò mai dimenticare come sono stato accolto io in Italia e, in particolare, a Trieste».—



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