Dalle navi del Lloyd alla direzione del mitico “Raffles”

di Ugo Salvini
Conserva gelosamente custoditi in una cartellina personale gli autografi di Elizabeth Taylor, Ginger Rogers, Trevor Howard, William Wyler, dopo averli riprodotti in un libro dei ricordi che comprende foto e dediche. Ha conosciuto personalmente, avendoli avuti come ospiti, Ben Gazzara e Peter Bogdanovich e gli ex presidenti della Repubblica Giuseppe Saragat, Giovanni Leone, Francesco Cossiga. Per essere stato uno studente della scuola alberghiera di Trieste degli anni Cinquanta, poi diventato direttore del Raffles hotel di Singapore, si tratta di una grande soddisfazione, tale da essere raccontata in un altro testo, opportunamente intitolato “Racconti e leggende”.
Roberto Pregarz, triestino classe 1940, figlio di panettieri, prima di approdare a Singapore - l’isola dell’Asia sud orientale che prima di diventare Stato indipendente nel 1963 fece parte del Commonwealth britannico - ha trasformato presto la sua vita in una bella avventura, coronata dal successo professionale.
«Singapore per me è il posto più bello del mondo – afferma – anche se l’amore per la mia città natale è incrollabile, al punto che adesso che ho notevolmente ridotto i miei impegni professionali, in quanto da cinque anni sono in pensione, mantenendo però col Raffles un rapporto di collaborazione, vengo ogni anno a Trieste dove rimango dai tre ai sei mesi, per rivedere i vecchi amici».
Prima di approdare, quasi per caso, al Raffles, Pregarz visse un periodo a bordo delle navi, nel ’58 sulla “Africa” del Lloyd triestino, in seguito sull’Oceania; dal ’63 al ’67 lavorò sul Marconi e sulla Victoria. «Fu durante il viaggio a bordo di quest’ultima – spiega – che conobbi quello che all’epoca era il direttore dell’hotel di Singapore, Mario Marchesi che, apprezzando la mia professionalità, mi propose di andare a lavorare con lui. In un primo momento tentennai perché in quegli anni Singapore era caratterizzata da disordini, esisteva una forte tensione sociale. Una volta tornato a Trieste dopo essere sbarcato dalla Victoria, trovai una lettera di Marchesi che insisteva perché andassi con lui. A quel punto accettai e divenni il suo vice, ruolo che mantenni fino al 1972, quando diventai direttore al suo posto».
Adesso Pregarz è diventato uno dei più prestigiosi ambasciatori dell’associazione Giuliani nel mondo. «A Trieste – sottolinea l’ex direttore del Raffles – venni in viaggio di nozze a Trieste con mia moglie, nata a Singapore e subito affascinata dalla bellezza di questa città. Era il 1970 ed era inverno, c’erano le corde per salvarsi dalla bora in piazza Venezia, ma Trieste entrò ugualmente nel suo cuore, al punto che lei volle imparare il nostro dialetto». Lavoratore instancabile, Pregarz adesso si appresta a dare alle stampe un libro sui menu, ciascuno dei quali era studiato in relazione a ogni singolo evento accaduto al Raffles.
Ugo Salvini
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