«Dario Sergo, colonna dell’Istituto Galvani»

Il ricordo di Pagani: «Fu il primo direttore della Sezione odontotecnici della scuola»

«È stato il primo direttore della Sezione odontotecnici dell’Istituto Galvani di Trieste. Di quella storica sezione dell’istituto, nato all’inizio degli anni sessanta del secolo scorso, è stato l’amata e indiscussa guida per decenni, fino al giorno del suo pensionamento». Con queste parole Roberto Pagani, oggi capo dipartimento di Odontotecnica e in anni passati suo allievo, ricorda Dario Sergo, il docente scomparso nei giorni scorsi.

«La notizia della sua scomparsa - scrive Pagani - tocca profondamente tutti coloro che di lui sono stati alunni e che con lui hanno lavorato; per alcuni le due esperienze si sono sommate nel tempo e questo rende ancora più sentito questo momento».

«Il pensiero - prosegue Pagani - corre a quegli anni nei quali ogni giorno la sua presenza era un sicuro punto di riferimento per ogni necessità e per ogni persona della Sezione odontotecnici. Riaffiora oggi il ricordo, per nulla sbiadito dal tempo, della sicurezza che la sua presenza garantiva e delle sue doti di equilibrio nella gestione di tutte le situazioni della quotidianità scolastica».

Pagani ricorda «il forte carisma» di Sergo, dote che gli consentiva «di esprimersi alternando fermezza e autorevolezza; sapeva dire “no” quando necessario, con un amabile e acuto senso dell’umorismo. Per queste rare e preziose caratteristiche allievi, docenti e personale scolastico l’hanno sempre amato e rispettato».

Come scrive ancora Pagani, «oltre alle grandi capacità di amministrazione della Sezione, a cui ha sempre tenuto in modo particolare, le doti professionali di Sergo quale docente in campo odontotecnico sono state fondamentali affinché l’Istituto Galvani giungesse a oggi con la Sezione odontotecnici in attività».

Per tutto questo, «a nome di tutti i suoi ex allievi, docenti e personale scolastico ma anche di coloro che non hanno avuto l’opportunità di conoscerlo e che oggi appartengono al Galvani di Trieste mi sento di dirgli “Grazie, professor Sergo, conserveremo orgogliosi il ricordo di Lei”».

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