De Nicolo: «Ogni guerra è fratricida perche siamo tutti imparentati»

Dal 1984, quando è atterrato in America per iniziare la specializzazione in Pediatria e poi in Allergologia e Immunologia, ancor prima di terminare la laurea in Medicina e chirurgia a Trieste,...
Di Benedetta Moro

Dal 1984, quando è atterrato in America per iniziare la specializzazione in Pediatria e poi in Allergologia e Immunologia, ancor prima di terminare la laurea in Medicina e chirurgia a Trieste, Roberto Di Nicolo lavora a Daytona Beach, Florida, in ospedale e in ambulatorio. Ma la sua passione di curare le persone da asma e sinusiti si affianca a quella della scrittura (ha vinto anche il "Physician Communicator of the Year" della Florida Medical Association). Ma vanta anche una propensione per la matematica. Proprio ultimamente si è inoltrato nella risoluzione di un problema, avanzando la tesi che nel mondo "ogni guerra è fratricida". Nel frattempo ha avuto da sua moglie Lisa, compositrice e pianista, conosciuta alla Victoria station a Londra, il figlio Alex, architetto. Torna spesso a Trieste.

Per la sua teoria tutti siamo parenti. Cosa significa?

«La matematica lo dimostra. Ho letto tempo fa un articolo che spiegava che tutti siamo discendenti al 100% di Carlo Magno. E così ho scritto a mia volta un altro pezzo sul tema».

Come argomenta quest’idea?

«È un fatto: ognuno ha due genitori. Questa semplice regola vale oggi come valeva 3mila anni fa. Se facciamo dei semplici calcoli (come per esempio 2x2=4), in un attimo possiamo calcolare che ognuno di noi è il prodotto di due genitori, 4 nonni, 8 bisnonni e cosi via. Il numero dei nostri antenati raddoppia ad ogni generazione. Nulla di straordinario, questo lo sanno tutti. Quando parliamo del 1492 il numero di antenati sale a più di 8 milioni. Nell'anno 1000 conto 70.368.744.177.664 antenati. Se risaliamo fino all'anno 1 d.C., il numero dei miei antenati sale a una cifra che quasi stentiamo a scrivere: 2.475.880.078.570.760.549.798.248.448 circa».

È veramente possibile?

«Sembrano numeri da capogiro, specie quando prendiamo in considerazione che nell'anno 1 d.C. la popolazione mondiale era sui 300 milioni e quindi lontanissima dall'ultimo numero, che corrisponde a tutti parenti miei. Non è un giochetto, è aritmetica, che garantisce l'esattezza dei risultati ma al tempo stesso non garantisce che il numero di antenati corrisponda a un ugual numero di individui unici. Tutto si aggiusta quando si intuisce che il mio "bis-bis-bis" di un certo ramo della famiglia era anche il "bis-bis-bis" di migliaia di altri rami della stessa enorme famiglia».

«Per cui - conclude De Nicolo - tutti quegli antenati si possono riassumere in meno di 300 milioni di persone».

Riproduzione riservata © Il Piccolo