Degrado e sporcizia nell’ex sede Enel proteste a Fratta

Edo Calligaris / ROMANS
L’incuria e l’abbandono totale di quel vecchio storico fabbricato, ex Enel, una cabina di trasformazione primaria e distribuzione dell’energia elettrica, con annessa abitazione, stona davvero molto in via Lottieri a Fratta, piccola graziosa frazione di Romans d’Isonzo.
Se poi quel fabbricato, ormai preda di un degrado totale, crea pure dei problemi di vario genere: transito pedonale, igienico sanitari, decoro urbano e ambientale, allora la gente protesta e non trovando riscontro e sostegno dalle istituzioni, si rivolge ai giornali.
È quanto accade, appunto, nella piccola e ordinata frazione romanese, dove da diverso tempo alcuni cittadini stanno invano segnalando lo stato di degrado e pericolosità di quel sito, che pare appartenga ad una società, una Srl, con sede a Monza.
Un confinante, che deve difendersi dall’avanzare dell’ormai fitta e impenetrabile boscaglia che caratterizza l’area, fa presente d’aver segnalato la situazione al Comune di Romans, il quale ha sì cercato più volte di contattare la proprietà, ma senza alcun successo.
«Ho segnalato più volte il fatto anche nella sede Enel di Monfalcone – aggiunge il vicino – ma mi è stato detto che non sono in grado di sapere a chi a suo tempo sia stato venduto l’immobile».
«La vegetazione – viene altresì segnalato – sta ormai invadendo anche il marciapiede, oltre il muro di cinta del fabbricato, creando difficoltà ai pedoni in un tratto di strada già di per sé pericoloso, mentre nell’edificio stazionano molti ratti e varie specie di rettili, pur non velenosi, che spesso escono zigzagando per la strada».
Il fabbricato di Fratta pare sia stato edificato nel primo Novecento dalla società che allora forniva l’energia elettrica, per servire i centri di Mariano, Romans, Fratta, Versa, Medea, Borgnano e San Nicolò di Ruda. Ad occuparlo per prima è stata la famiglia Boscarol, referente di zona per la fornitura di energia elettrica e alla quale poi subentrò la famiglia di Rino Orzan, dipendente Enel, che ampliò l’abitazione, dotata pure di telefono, il numero due a Fratta.
Orzan e la sua famiglia occuparono l’edificio dell’Enel, fino nel 1975, quando il popolare “Rino da lus”, andò in pensione e si trasferì altrove. Dopodiché, l’Enel abbandonò totalmente la costruzione, che verso la fine degli anni Novanta venne venduta all’agenzia attualmente proprietaria. Secondo i confinanti, nel corso degli anni, l’attuale proprietà è intervenuta tre o quattro volte in tutto, per ripulire l’area, che ora appare ormai fuori da ogni controllo. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo