Detrazioni per spese veterinarie Nel 2020 sale il tetto massimo

Con la Legge di bilancio 2020 aumenta il tetto massimo per le detrazioni Irpef delle spese veterinarie. La soglia arriva a 500 euro, tenendo conto della franchigia e applicando l’aliquota del 19%. Il bonus animali consente di beneficiare di una detrazione di 70,46 euro, invece dei 49 euro previsti con la soglia massima precedente. Anche se si tratta di un piccolo aumento, è pur sempre un passo in avanti che i possessori di animali domestici apprezzano perché riconosce il fondamentale diritto alla salute degli animali, il ruolo degli animali nelle famiglie e il dovere di prendersene cura con responsabilità e costanza.

Il limite di spesa è unico e cumulativo indipendentemente dal numero di animali posseduti. Ma quali sono le spese sanitarie detraibili e quali no? Sono considerate spese veterinarie tutte le spese mediche sostenute dal contribuente per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o di pratica sportiva. Sono escluse invece le spese relative alla cura di animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare, allevati o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole e, ovviamente, quelli utilizzati per attività illecite. Le spese ammissibili sono quelle relative alle prestazioni professionali rese dal medico veterinario, documentate da regolare fattura o ricevuta, per l’acquisto di medicinali necessari alla cura dell’animale, per le analisi di laboratorio e gli interventi in ambulatori veterinari. Attenzione però: le spese veterinarie saranno detraibili solo se la spesa sarà sostenuta con un metodo di pagamento tracciabile, con versamento bancario o postale oppure mediante altri sistemi di pagamento come carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari. Le fatture per prestazioni veterinarie ammesse alla detrazione vengono inviate direttamente dal medico veterinario al Sistema Tessera Sanitaria. Sarà poi l’Agenzia delle Entrate a verificare il metodo di pagamento e, se risulterà fra quelli tracciati, accorderà la detrazione. Il pagamento in contanti, ovviamente, non è vietato e neppure sanzionato, ma fa perdere il beneficio della detrazione. —

L.T.

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