“Dimezziamoli”, sfiorata quota 4.000 Calligaris: "Ridurre le indennità"

TRIESTE Già ad agosto aveva chiesto alla politica «un messaggio in un momento difficile». Un mese dopo, quando il momento, forse, è ancora più difficile, e la politica continua a rimandare le risposte, Alessandro Calligaris non ha dubbi nell'aderire alla sollecitazione del Piccolo.
Dimezziamo i consiglieri regionali?
"Di certo riduciamoli. E facciamo definire le loro indennità da un organismo indipendente".
E ancora, per il presidente degli industriali del Friuli Venezia Giulia, va cancellato «il privilegio» del vitalizio a favore degli eletti.
Presidente Calligaris, lei si aspetta un messaggio dalla politica. La campagna "dimezziamoli" lo può accelerare?
"Lo spero. La politica è chiamata a dare un esempio. Un esempio forte. Non scegliere, in una situazione così complicata anche in Friuli Venezia Giulia, sarebbe una sconfitta"
Va dimezzato il numero dei consiglieri regionali?
"I costi della politica vanno ridotti, è una questione innanzitutto di buon senso. A Roma come a Trieste. Nello specifico l'iniziativa del giornale è condivisibile, non c'è dubbio che l'assemblea degli eletti è superiore alle necessità e va riadeguata".
Si deve scendere da 59 a 30?
"Preferisco non entrare nel dettaglio dei numeri: saranno gli addetti ai lavori a trovare il miglior assetto possibile, compatibilmente con l'esigenza di una riduzione della spesa".
Che ne pensa invece delle indennità?
"Le persone che lavorano vanno ricompensate adeguatamente. Ma non possono essere i consiglieri regionali a fissare il loro stipendio, con tanto di rimborsi. Impensabile che decidano di tagliarsi il compenso per migliaia di euro".
A chi deve toccare questo compito?
"Deve essere un ente terzo a definire le indennità degli eletti. Un altro nodo è quello dei vitalizi".
Dica.
"La politica non può essere per tutta la vita. Giusto pagare chi svolge un servizio per la comunità ma solo nel periodo in cui lo svolge".
Vitalizi da cancellare?
"Da cancellare subito. L'impegno in Consiglio regionale va considerato solo un passaggio di un periodo della vita, dopo di che si torna a fare il lavoro di prima. Serve, in generale, pragmatismo: le spese vanno rapportate al servizio che producono, ma non possono accumularsi quando quel servizio non c'è più".
Il termine di "Casta" anche per il Consiglio regionale Fvg le sembra dunque corretto?
"Le "Caste" sono dappertutto, non solo in politica. Tutti, compresi noi industriali, dobbiamo rivedere il servizio che diamo. Il nostro riferimento sono gli associati, quello della politica sono i cittadini. Si tratta di costare di meno e produrre di più e con maggiore qualità".
Come evitare la demagogia?
"Con un progetto. Se pensiamo di tagliare le Province, dobbiamo prima prevedere in che modo riassorbire le competenze che quegli enti gestiscono".
È il solo modo per poter realmente abbattere i costi e non spalmarli da qualche altra parte. Altri suggerimenti per il risparmio?
"Privatizzazioni e liberalizzazioni: è giunta l'ora, e siamo anzi in grave ritardo, che la politica ci metta mano con decisione. E poi vanno risolte le complessità che la burocrazia ha creato. La burocrazia, altra fonte di costi spesso inutili".
È ottimista?
"Non è un bel segnale che i parlamentari abbiano fatto retromarcia sui tagli che loro stessi avevano annunciato. Il problema è sempre quello: se decidono i diretti interessati, sul numero degli eletti come sugli stipendi, non si farà mai nulla".
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