Dino Zoff torna a Mariano e trova un “museo”
MARIANO
Se universalmente si afferma che non c'è Natale senza albero o presepe, a Mariano sono in molti a far presente che non c'è Natale senza una visita di Dino Zoff, l'illustre suo campione, orgoglio e vanto dell'intera comunità. E lui, il Dino nazionale, puntuale come sempre, la vigilia di Natale è giunto nel suo paese natio soggiornando nella casa dove ha vissuto coi suoi genitori, per poi trascorrere il Natale con parenti e amici. E proprio loro, in primis Felice Tofful, assieme a Vitale Lucchitta e Gastone Tomadin, hanno approntato il presepe nel giardinetto davanti all'ingresso dell'abitazione della famiglia Zoff, sistemando delle nuove sagome ottenute scolpendo dei blocchi di polistirolo, mentre all'interno della casa, nella stanza più grande, quella che un tempo fungeva da cantina, i tre amici di Dino, con la complicità di altre persone, hanno lavorato sodo quest'anno per almeno un paio di mesi, stuccando e tinteggiando le pareti per poi realizzare una sorta di museo della storia del calcio maggiore, esponendo fotografie, maglie della nazionale indossate da Dino, articoli di giornale e altri manifesti che parlano di lui, ma pure altri suoi prestigiosi trofei, che si mescolano con le fotografie e le medaglie di guerra di Mario Zoff, papà di Dino. Un album della sua vita, in definitiva, che spazia dalle formazioni del Mariano in cui Dino militava inizialmente, fino alla Coppa del mondo conquistata in Spagna nel 1982. Un excursus della sua vita di uomo e sportivo, che Dino Zoff ha gradito molto e che ieri mattina, prima di andare a messa nella parrocchiale del paese, assieme a Felice e Vitale ha voluto mostrarci le foto appese al muro e ricordare vicende e compagni di squadra che nel tempo hanno militato al suo fianco. Tante immagini storiche, come quelle che lo ritraggono con il grande Pelè e altri leggendari campioni, ma pure quelle che lo mostrano col presidente della repubblica Sandro Pertini sull'aereo al ritorno della vittoriosa impresa del 1982 in Spagna.
Edo Calligaris
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