Disagi e rischi con le navi che attraversano Venezia
L’andirivieni delle grandi navi da crociera che attraversano il Canale della Giudecca regala ai crocieristi una magnifica vista di Venezia dall'alto, ed è un richiamo anche i turisti europei che scelgono la partenza dalla città veneta.
Ma non è tutto oro quel che luccica; infatti dietro a questo traffico marittimo si celano gravi problematiche che mettono a rischio la sicurezza della città.
In primis c’è il moto ondoso. Da da sempre è uno dei peggiori nemici di Venezia ed è causato dall'intensa circolazione di imbarcazioni. Lo spostamento d'acqua e l'effetto risucchio dovuto al passaggio delle grandi navi aumenta notevolmente il movimento acqueo, causando l' erosione delle rive e delle palificazioni che sorreggono gli edifici, nonchè la “disedimentazione” delle barene e delle velme lagunari provocando la distruzione dell'habitat della flora e della fauna lagunare.
Secondo problema, l'inquinamento. I fumaioli delle moderne “città galleggianti” scaricano infatti ad ogni passaggio in città una quantità notevole di sostanze pericolose se inalate a lungo, come monossido di azoto (causa di edemi polmonari), biossido di zolfo, carbonio, idrocarburi e polveri sottili, queste ultime note per essere causa di numerose malattie all'apparato respiratorio.
C'è poi anche l'inquinamento del mare, causato da acque nere (scarichi umani), acque grigie (la maggiore quantità di rifiuti liquidi di una nave), acque oleose di sentina e acque di zavorra (contenenti organismi appartenenti ad altri ecosistemi), senza parlare poi dei rifiuti solidi.
Si aggiungono poi l'inquinamento elettromagnetico, costituito dalle radiazioni emesse dai molteplici radar di bordo, e quello acustico.
I maggiori timori legati al transito delle grandi navi riguardano il rischio di “collisione” con le rive veneziane, visti i precedenti dagli anni '60 ad oggi. Per citarne alcuni, l'incaglio della portacontainer Afros nel 1980 sulla riva dei Giardini, quello della motonave “Monte Berico” al Lido di Venezia, e il più recente arenamento della nave da crociera “Mona Lisa” proprio davanti a piazza San Marco (dagli anni ’90 le navi mercantili sono state deviate su una nuova rotta, non risolvendo comunque il problema).
È comprensibile che la cittadinanza sia divisa, visto che l'attività crocieristica porta un notevole vantaggio economico alla città. Per trovare una soluzione si sono creati numerosi gruppi interessati al problema. È intervenuto anche un famoso blog veneziano, impegnato da più di 15 anni a cercare di proteggere una città che sta diventanto sempre più un parco di divertimenti.
Tra le possibili soluzioni ci sono quattro canali alternativi, con base alla Stazione marittima o al porto industriale. Altra possibilità sarebbe la costruzione di un porto offshore (anche mercantile) collegato alla città da motonavi turistiche e da “Mama vessel” (motonavi adibite al trasporto container dal porto offshore a Porto Marghera). Un secondo porto è stato pensato alla bocca di porto del Lido, vicino al Mose. La sensazione del popolo veneziano è però che sia un problema che si trascinerà a lungo.
Francesco Polesello
II A
Istituto Nautico
Riproduzione riservata © Il Piccolo