Donazione degli organi nella carta d’identità in nome di Valentina

la disposizione
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A Gradisca, con la nuova carta d’identità elettronica, i cittadini avranno la possibilità di esprimere la propria volontà in materia di donazione degli organi. Negli uffici dell’anagrafe, infatti, da qualche mese è disponibile per i cittadini la nuova carta d’identità elettronica, una tessera delle dimensioni di una carta di credito, personalizzata mediante la foto e i dati del cittadino e caratterizzata da una componente elettronica che consente la protezione dalla contraffazione dei dati anagrafici, foto e impronte del titolare.
Ma il documento, come sta avvenendo anche in altri comuni italiani, prevede anche qualcosa in più. In fase di rilascio della carta d’identità elettronica per i cittadini maggiorenni è ora possibile – ma non obbligatorio – esprimere la propria volontà in merito alla donazione di organi e tessuti in caso di morte. Naturalmente questa scelta non sarà indicata sul documento di identità, ma sarà trasmessa direttamente e in tempo reale a una banca dati, quella del Sistema informativo trapianti (Sit) del ministero della salute. E sarà sempre possibile modificare la propria scelta, perché farà sempre fede l’ultima dichiarazione rilasciata in ordine di tempo. «Quello della donazione degli organi è un atto di civiltà e di immensa gratuità – commenta il sindaco, Linda Tomasinsig –. La nuova carta di identità elettronica va a colmare quella che era una lacuna in questo senso e siamo orgogliosi di poterla mettere a disposizione dei nostri cittadini».
A Gradisca il tema della donazione degli organi aveva improvvisamente scosso le coscienze della comunità nel dicembre del 2014. Investita da un’auto nel pieno centro della sua cittadina, la 24enne Valentina Pugliese – barista conosciutissima nella Fortezza – era spirata al nosocomio di Udine dopo due settimane di agonia. I familiari – papà Salvatore, mamma Cinzia e la sorella Rossella – non ebbero dubbi nell’autorizzare l’espianto degli organi, interpretando la volontà di quella figlia e sorella notoriamente generosa e solare. La storia che ne seguì commosse l’opinione pubblica: gli organi di “Vale”, si scoprì in seguito (l’atto della donazione è sempre anonimo) hanno salvato la vita di altre due ragazze: Jennifer, di Corno di Rosazzo, ricevette un rene. Per una disegno misterioso e commovente, il cuore di Valentina invece batte oggi nel petto di Mery, una giovane di Napoli: proprio l’amatissima città d’origine della famiglia Pugliese.
Papà Salvatore, nel frattempo, è diventato un sostenitore dell’Ado – l’associazione Donatori di Organi – diventando vicepresidente della sede goriziana e avviando una costante attività di sensibilizzazione nelle scuole, a cui ora si aggiungerà quella di informazione e supporto a servizio dei cittadini che volessero inserire questa loro volontà nella carta di identità 2.0. Per maggiori informazioni sulla donazione di organi è possibile consultare il depliant informativo allo sportello dell’ufficio anagrafe, il sito www.trapianti.salute.gov.it, oppure contattare l’Associazione Donatori di Organi FVG (sede di Gorizia, email ass.donatoriorganigo.it) o il vicepresidente Salvatore Pugliese (sasapugliese@gmail.com). —
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