«Doni dalla Befana per tutti i bimbi triestini»
Giorgi: «Iniziativa per i residenti, ho scritto italiani, credo sia la stessa cosa». Pd contro il silenzio di Dipiazza

«Residenti a Trieste» o «italiani»? Per Lorenzo Giorgi, in fondo, è «la stessa cosa».
Nessuna scusa - quanto piuttosto una precisazione - arriva da parte dell’assessore al Commercio del Comune di Trieste, dopo le polemiche legate al post dove dedicava ai «bambini ITALIANI meno fortunati» la raccolta benefica per la Befana sostenuta dal Comune e organizzata dall’Associazione Tiautiamonoi Trieste onlus. Intanto continua il silenzio del sindaco Roberto Dipiazza, che la segretaria regionale Pd Fvg Antonella Grim gli chiede di rompere.
Ieri Giorgi ha pubblicato su Fb un video intitolato “Auguri a tutti, anche a chi strumentalizza il nulla”, dove auspica di chiarire definitivamente la vicenda. Nel video assicura che tutti i bambini, «di qualsiasi razza, nazionalità o colore di pelle», potranno ricevere un dono dalla Befana in piazza Ponterosso. Perché allora “italiani” in maiuscolo? «Accanto all’amministratore c’è il politico Giorgi, dal 1994 fieramente parte di Forza Italia. Siamo l’unico paese al mondo dove chi dice “aiutiamo prima i connazionali” è tacciato di razzismo e populismo». Aggiunge, poi, in dialetto: «Semo fora de testa». Per Giorgi «a casa nostra aiutiamo prima i nostri figli, genitori, fratelli e poi gli altri, se c’è la possibilità». Alla fine del video ribadisce che l’iniziativa benefica sarà rivolta a «tutti i bambini residenti a Trieste. Ho scritto italiani. Credo sia la stessa cosa».
Nel frattempo, come detto, continua il “no comment” del sindaco Dipiazza e della giunta, con l’eccezione dell’assessore alle Politiche sociali Carlo Grilli, che ha scritto su Fb «i bambini sono bambini».
La segretaria Pd Grim si chiede: «Da che parte sta il sindaco? Davanti alle figuracce, come anche le polemiche sulle unioni civili, sulle leggi razziali, sull’intitolazione della via ad Almirante, Dipiazza adotta sempre l’arma di non prendere posizione. Troppo facile. Dov’è quel Dipiazza diverso, liberale, laico e inclusivo che in tanti hanno votato nel 2016?» .
Per la cronaca Deborah Clari, presidente di Tiaiutiamonoi Trieste onlus, è la mamma che a ottobre aveva scatenato la bufera sulla scuola media Roli, dove un’insegnante aveva affidato agli alunni il compito di intervistare degli stranieri. Come riportato dalla stampa - anche a livello nazionale, in particolare con il quotidiano
Il Giornale
- Clari aveva chiesto aiuto alla consigliera circoscrizionale leghista Monica Canciani attraverso un post Facebook nel gruppo “Trieste sepolfar”: «Ti sembra normale? Parliamo di ragazzini di 13, 14 anni! Uno di loro ha riferito a questa insegnante che l’immigrato lo ha insultato ed è dovuto scappar via. Ma con tutto quello che si sente danno questi compiti per casa? Non si può stare tranquilli nemmeno a scuola».
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