«Dopo ogni tempesta spunta l’arcobaleno» I colori dell’ottimismo raccontati da Bisti

L’apprezzata giornalista del Tg1 già conduttrice di Unomattina parla di uomini e donne più forti delle avversità



Qualche difficoltà non di poco conto e qualche sogno apparentemente impossibile da realizzare. Ma, alla fine, un destino comune: una luce, una vittoria per tutti. Per il giornalista minacciato e che vive sotto scorta, per il chirurgo di fama che da sempre bramava di fare il medico, per la ricercatrice che fin da piccola, fin da quando sua mamma le aveva regalato un microscopio, voleva esplorare il mondo e si è trovata ad essere una delle prime donne a capo di una spedizione in Antartide. In fondo, sono “Storie di un Paese che guarda avanti”, come recita il suo sottotitolo, mentre il titolo del lavoro che Valentina Bisti presenta giovedì 24 settembre, alle 15.30, in piazza della Repubblica a Monfalcone, per Geografie, è “Tutti i colori dell’Italia che vale” (Rai Libri, pagg. 256, euro 18). I colori a cui la giornalista, storico volto del Tg1 e già conduttrice di Unomattina, fa riferimento sono quelli dell’arcobaleno, «anche perché l’arcobaleno lo vediamo dopo una tempesta - racconta -. Allora, ho preso vari personaggi che, ognuno con proprie sfumature, visto che ognuno è differente dall’altro, hanno trovato una chiave di lettura diversa per superare le difficoltà e per realizzare i propri desideri. Sì, ognuno di questi personaggi ci offre una prospettiva nuova: quante volte noi, di fronte agli ostacoli della vita, indietreggiamo o ci fermiamo e non riusciamo ad andare avanti? Ecco, io ho scritto di coloro che, con le proprie paure, riescono a convivere o a superarle. E se loro ce l’hanno fatta, pure noi possiamo trovare uno stimolo in più per vincere timori, inquietudini, sensazioni negative. Da parte mia, quindi, voleva anche essere un motivo per riflettere che c’è sempre qualcosa di buono, in ogni accadimento della nostra vita. Insomma, se c’è una passione occorre inseguirla: sarà complicata da portare avanti, ma la speranza di arrivare a un obiettivo non va mai persa di vista». Una chiara vocazione all’ottimismo, nella giornalista, è quindi evidente. «Anche nel buio del Covid possiamo trovare dei motivi di speranza, a partire dai medici che spesso venivano sottovalutati, mentre danno la vita per il bene degli altri - dice -. E penso anche al comandante Gennaro Arma, che si è trovato a governare una nave in quarantena con un equipaggio di oltre 3 mila persone senza mai perdere la calma, come penso a Francesco Rocca che, con i suoi uomini, si è trovato a gestire l’ultimo probabile abbraccio tra parenti sotto lo stesso tetto, mentre qualcuno del nucleo familiare veniva portato in ospedale senza sapere che fine avrebbe fatto. E, ancora, penso alla preside di ferro, Eugenia Carfora che, alle difficoltà di una scuola a Caivano, nonostante le lezioni online, è venuta a capo della situazione senza perdere quel contatto con gli studenti che riusciva a monitorare ogni giorno e, soprattutto, trovando, nei ragazzini, un’immensa solidarietà». Quindi, se alcuni personaggi sono stati intervistati per Unomattina, le vicende di altri sono state scritte durante il lockdown, «perché in quei mesi ho aggiunto due-tre storie legate a quel particolare momento storico - continua Valentina -. Ma anche in quel periodo molto scuro ho voluto sottolineare la forza che più di qualcuno è riuscito a sprigionare». Guai a mollare, insomma. —



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