Duca d’Aosta davanti a un bivio ma fra i soci sensibilità diverse

Oggi la riunione davanti al cda zoppo ma tenuto in piedi dal presidente Ceccherini Il Comune Savogna vuole la tutela dell’ambiente e gli spazi aperti alle associazioni 
Bumbaca Gorizia 28.04.2019 Statua Duca d'Aosta Aeroporto © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 28.04.2019 Statua Duca d'Aosta Aeroporto © Fotografia di Pierluigi Bumbaca



Difficilmente arriverà già una schiarita definitiva sul futuro, ma la giornata di oggi sarà comunque piuttosto importante per l’evoluzione della situazione legata all’aeroporto Duca d’Aosta e alla società consortile che lo gestisce. Come abbiamo anticipato, questa mattina si terrà la riunione promossa dal sindaco Rodolfo Ziberna che metterà a confronto i soci della consortile, ovvero i due Comuni di Gorizia e Savogna d’Isonzo, la Camera di Commercio, l’Aeroporto di Ronchi, la ditta Pipistrel e la Fondazione Carigo. Ognuno dei quali, in fondo, è portatore di punti di vista, interessi, e posizioni che dovranno trovare in un modo o nell’altro un punto d’incontro, in vista dell’assemblea del 19 luglio che dovrà decidere i prossimi passi per il rilancio (o meglio l’ennesimo salvataggio) dell’aeroporto.

Il Comune di Savogna ha da sempre sottolineato la ferma intenzione di tutelare l’area aeroportuale di via Trieste anche quale spazio verde e ricreativo, nel rispetto dell’ambiente e dei cittadini che abitano nei dintorni del Duca d’Aosta. «E anche in questo momento non posso che confermare la nostra idea di sviluppo dell’aeroporto – dice l’assessore comunale di Savogna Erik Petejan, che questa mattina prenderà parte assieme al sindaco Luca Pisk all’incontro con Ziberna e gli altri soci della consortile –, sulla quale del resto anche Gorizia era sempre stata d’accordo. Una visione che punta sì alla valorizzazione di quegli spazi per far posto all’imprenditoria legata al volo, ma anche a molto altro, e quindi non vocata in esclusiva all’industria pesante, con cementificazioni o altri interventi simili. Il Duca d’Aosta è una risorsa anche di tipo naturale, uno spazio ricreativo e dedicato alle associazioni».

Di conseguenza Savogna non appoggerà un piano industriale (l’analisi del documento sarà affrontata dal Consiglio comunale prima del 19 luglio) che non rispetti tali “paletti”. Poi c’è la partita legata alla società consortile, che, ammette Petejan, «si è complicata molto», e che vede comunque ancora in piedi il cda guidato dal presidente Ceccherini, determinato a proseguire il suo lavoro seppur con al fianco solo due consiglieri. «Siamo ovviamente preoccupati per la società, e bisognerà capire quali sono gli orientamenti per il suo futuro – dice l’assessore –. Parlando della prospettiva dell’amministratore unico, questa non risolve ma nemmeno peggiora le cose, è solo una scelta che al momento sembra anche piuttosto naturale visto che quasi la totalità del cda pare aver dato le dimissioni. Una scelta riguardo alla quale noi non saremmo contrari anche perché non abbiamo interessa a posti riservati o poltrone».

Di sicuro la carne al fuoco oggi sarà comunque tanta, e oltre che di piano industriale, ristrutturazione e nuove formule societarie, si parlerà anche della prospettiva più volte disegnata dal sindaco Ziberna a proposito del “declassamento” del Duca d’Aosta ad avio superficie o campo di volo. Una mossa che presumibilmente potrebbe non avere tempi immediati, ma in compenso dovrebbe permettere di risparmiare molte risorse (ad esempio sul servizio antincendio, ma anche sulle rigide disposizioni dell’Enac) e, con la consortile che diventerebbe una srl, agevolerebbe la possibilità di investimento degli enti. –



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