Il Consiglio di Trieste chiude i lavori estivi: la discussione sulla cabinovia rinviata a settembre

Ultima seduta flash prima della pausa di Ferragosto dedicata a delibere urgenti. La discussione sulla variante urbanistica resta sospesa fino al verdetto del Tar

Francesco Codagnone
L’aula del Consiglio comunale durante la seduta foto Silvano
L’aula del Consiglio comunale durante la seduta foto Silvano

Due muretti da rifare e due esigui debiti fuori bilancio costringono i consiglieri comunali a tornare in Aula per una, se non inedita, quanto meno inusuale seduta lampo di inizio agosto, trascorsa senza riferimento alcuno alla cabinovia.

I lavori iniziano verso le 13.15 con la commemorazione di Martina Oppelli, la triestina malata di sclerosi multipla che giovedì scorso ha posto fine alle proprie sofferenze in una clinica in Svizzera, dopo i ripetuti dinieghi dell’Asugi alla sua richiesta di accedere al suicidio medicalmente assistito.

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Alle 13.40, la seduta è già terminata e gli eletti sono tornati in ufficio o scesi a prendere il caffè al bar. Tutto approvato in meno di mezz’ora, senza polemiche né riprese della variante “Accesso Nord”, la cui discussione – più volte definita “doverosa” e “dovuta” dalla maggioranza – risulta di fatto sospesa ormai da un mese. Al momento di chiudere l’assemblea non viene fissata nessuna data di riconvocazione, rinviando il tutto a dopo le ferie e dell’imminente verdetto del Tar sui cinque ricorsi pendenti contro l’impianto a fune.

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Il calepino si ferma dunque sull’ordinaria amministrazione, sicché a colpire sono più le tempistiche e le modalità della convocazione che il suo contenuto. Non capita tutte le estati di riunirsi a ridosso di Ferragosto, ma il Consiglio comunale doveva smaltire una serie di delibere “urgenti”, tali da motivare una seduta nel pieno del periodo in cui i lavori dell’Aula sono solitamente sospesi.

All’ordine del giorno ci sono due debiti fuori bilancio (due multe da 43 euro) e due delibere per interventi manutentivi. In un caso si riconosce una spesa di 158 mila euro per il rifacimento di un muretto nell’area tra la scuola elementare “Luigi Mauro” e la casa di riposo “Le Magnolie”, nell’altro si accorda la messa in sicurezza di un muro di sostegno sulla Provinciale per Gropada.

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Il numero legale è mantenuto a malapena – il centrodestra da solo non poteva garantire la quota – ma sui temi in deliberazione per una volta c’è unanimità, e il voto fila liscio. Tutte le delibere hanno parere favorevole, non sono discusse e vengono approvate in pochi minuti. Visto il pomeriggio ancora tutto davanti, i consiglieri – giacché riunitesi – avrebbero potuto discutere anche solo una manciata delle duecento di mozioni e ordini del giorno che da mesi (in alcuni casi anni) prendono polvere in fondo al calepino. Ma, per volontà di tutti, la seduta è sospesa dopo meno di mezz’ora dall’inizio.

Il dibattito sulla variante “Accesso Nord” non è ripreso, e non riprenderà prima della fine dell’estate, come minimo. La discussione è stata sospesa a inizio luglio dopo che in undici sedute i consiglieri non erano riusciti a esaurire neanche un sesto delle votazioni annesse tra opposizioni e osservazioni dei cittadini. Il centrodestra sembrava avere la massima fretta di approvare quanto prima la delibera, ma il quadro giuridico risulta ormai troppo incerto per procedere oltre. Il verdetto sui cinque ricorsi presentati da associazioni ambientaliste e residenti a rischio esproprio contro la cabinovia potrebbe arrivare da un momento all’altro – il 15 agosto saranno trascorsi trenta giorni dall’udienza – e, a questo punto, è chiaro che nessuno voglia arrischiarsi a riaprire il dibattito prima di una sentenza potenzialmente decisiva. —

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