Due giorni di eventi Le Varvuole nel 2018 giocano d’anticipo
Oggi uno spettacolo per annunciare l’arrivo delle streghe Il clou della manifestazione domani a partire dalle 16.30

Bonaventura Monfalcone-05.01.2016 Arrivo Varvuole-Grado-foto di Katia Bonaventura
GRADO. Le varvuole, le streghe che arrivano dal mare per portare via i bambini cattivi, sono sicuramente già pronte a muoversi per arrivare a Grado nel pomeriggio di domani, vigilia dell’Epifania. Ma la popolazione va avvisata per tempo. Una volta, come racconta l’antica leggenda delle varvuole, c’era l’araldo che andava in giro per le strade il giorno del loro arrivo, il 5 gennaio, appunto, a invitare la popolazione a chiudersi in casa, a strofinare tutte le parti degli infissi con l’aglio e ad aspergere gli angoli della casa con l’acqua benedetta per proteggersi dalle streghe.
Con un nuovo corso rievocativo, si incomincia invece ad avvisare la popolazione già il giorno prima, quindi oggi, dell’arrivo delle megere, proponendo il racconto delle varvuole, ma anche altre leggende gradesi, all’Auditorium Biagio Marin con inizio alle 18 (ingresso libero). All’insegna di “Aspettando le varvuole” oggi si incomincia con lo spettacolo dal titolo emblematico “Strighissi”, tratto dall’omonimo libro di Giovanni Marchesan Stiata. A proporlo è Grado Teatro con gli attori Tullio Svettini e Isabella Polo con l’accompagnamento musicale all’arpa di Ester Tomba e con la partecipazione dei componenti dell’associazione Paquita Dance diretta da Samantha Boemo.
Nel centro storico invece domani pomeriggio, alle 15, per la precisione in Saviàl, Arianna Salvador intratterrà soprattutto i più piccoli con i più svariati racconti. È prevista anche l’offerta di panettone e cioccolata calda a cura del gruppo delle “sei associazioni”. In precedenza, già dalle 11, è prevista l’apertura dei chioschi in piazza Biagio Marin. Il clou della rievocazione, come spiega Cristiano Peroni, presidente di Grado Voga che è l’associazione capofila dell’iniziativa di quest’anno, inizia alle le 16.30 con lo Zef (il banditore) e le popolane in piazza Biagio Marin. Per le 17.15 è fissato invece l’arrivo delle varvuole. Lo faranno come sempre in porto, sbraitando e gesticolando ampiamente, a bordo di batele di vetro.
Saranno, come racconta la leggenda che probabilmente trae origine dal periodo delle invasioni degli Uscocchi nei porti dell’Alto Adriatico, molto brutte da far addirittura paura ai demoni: avevano denti di rame appuntiti, capelli di fil di ferro e occhi lucidi che emettevano scintille. Avevano le gambe nodose di legno e vestivano con abiti di stuoia con sopra un cappotto di rete con bottoni di sughero.
Rispetto le ultime edizioni, la rivisitazione della leggenda organizzata dal Comune propone un inizio diverso, con l’accompagnamento della Banda civica, ovvero con le varvuole che, anziché attraverso il centro storico, si dirigeranno per viale Europa Unita per poi imboccare via Caprin e quindi dirigersi verso la diga dove, vicino al fortino, ci saranno un ballo a cura dell’Avenal e una scenetta con le popolane dell’associazione Signora delle Fiabe. La conclusione della rievocazione è prevista invece in piazza Biagio Marin, fra piazza, Casa della Musica e il palco dove sono previsti anche i balli delle ragazze gradesi della Paquita Dance.
E c’è una ulteriore novità. Dopo tanti anni, pur se non pubblicizzato esattamente a dovere, ritorna l’appuntamento a tavola con il “menù delle varvuole”, sia a pranzo sia alla sera. Cristiano Peroni anticipa che a fare questa proposta ci saranno ristoranti del centro storico e non solo questi. Con ogni probabilità, come avveniva regolarmente tanti anni fa, le pietanze proposte potrebbero essere, per stare in tema con le varvuole, le streghe del mare, a base di seppie, ovviamente col nero.
Dunque qualcosa di nuovo rispetto alle ultime edizioni dell’evento che portano anche a ricordare il passato, quando gli organizzatori erano altri enti o associazioni e quando il clou dell’iniziativa era a carattere prettamente teatrale. Intanto, però, quest’anno i figuranti ad animare la manifestazione saranno ben una sessantina, come sottolinea Peroni.
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