Due navi dell’ex flotta Napp acquisite dalla Petromar

Un altro passo nella liquidazione di Giuliana Bunkeraggi, l’azienda della famiglia Napp soggetta a procedura di concordato preventivo: è di pochi giorni fa la notizia che, come del resto ampiamente pronosticabile, la compagnia veneziana Petromar ha acquistato due unità della flottiglia triestina.

Petromar ha offerto 800.000 euro per la proprietà delle motocisterne “Capodistria” e “Levante”, che la stessa società lagunare aveva affittato in estate con l’impegno di partecipare alla gara di vendita. Alle due navi si aggiunge la concessione di bunkeraggio non esclusivo nel porto di Ancona. L’impegno è stato assolto, come previsto: Petromar opera da sessant’anni nella delicata area veneziana, occupandosi soprattutto di bunkeraggio. Lavora con una flotta composta da una quindicina di unità.

Questa è la prima operazione di vendita vera e propria: in giugno la Ocean, controllata dalla famiglia Cattaruzza, aveva affittato un ramo d’azienda costituito da otto unità navali (tre rimorchiatori e cinque chiatte), due concessioni di bunkeraggio non esclusivo negli scali di Trieste e Capodistria, una concessione per il rimorchio di galleggianti nelle acque triestine. Anche in questo caso l’affitto, a un canone mensile di 5100 euro, era condizionato dalla partecipazione alla gara di acquisto, che dovrebbe tenersi nel marzo 2020 sulla base di un prezzo non inferiore a 1,6 milioni di euro.

Si può riassumere che una fase della liquidazione sia stata ultimata e un’ulteriore fase dovrebbe completarsi - salvo sorprese - in primavera: questo capitolo ha riguardato soprattutto le attività imprenditoriali marittime. Ma l’elenco dei beni Napp da mettere all’asta prosegue con un’altra interessante lista: restano due navi, “Piero” e “Marisa” ormeggiate nel bacino 0 del Porto vecchio, più o meno di fronte ai Magazzini 24-25 dove una volta la Prioglio gestiva il terminal animali vivi. Resta la sede sociale in via Lazzaretto Vecchio 9. Resta soprattutto la quota, pari al 18%, detenuta nella cordata privata Tami che controlla il 60% di Trieste terminal passeggeri (Ttp): si ritiene assai probabile che la share venga equamente divisa tra Costa Crociere e Msc, le due compagnie azioniste che raggiungerebbero così il 45% cadauna. Il 10% delle Generali arbitrerebbe la situazione. Venerdì 20 dicembre è fissata l’adunanza dei creditori che esprimerà il suo orientamento sul piano messo a punto dai consulenti, che sono Enrico Bran, Mario Giamporcario, Andrea Biagini.

Ricordiamo che la famiglia Napp optò per la richiesta di concordato preventivo un anno fa. L’inchiesta giudiziaria sull’ex controllata Depositi Costieri aveva determinato, a cascata, la crisi finanziaria dell’azienda, fondata negli anni ’50 dal nonno di Franco, il comandante Bruno. Nata come agenzia marittima, Giuliana trasformò in seguito il suo curriculum operativo. —

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