Duino, polemica accesa sulle strutture abusive della Costa dei Barbari

DUINO AURISINA. Non è piaciuto proprio a tutti il “via alle favelas della Costa dei barbari”, annunciato l'altro giorno dall'assessore ai Lavori pubblici, Andrej Cunja. In particolare gli habitué...

DUINO AURISINA. Non è piaciuto proprio a tutti il “via alle favelas della Costa dei barbari”, annunciato l'altro giorno dall'assessore ai Lavori pubblici, Andrej Cunja. In particolare gli habitué della tintarella integrale ribadiscono l'adozione di comportamenti corretti e di non aver promosso alcun abusivismo su quel tratto del litorale, bensì il riciclo di materiali abbandonati a mare.

Nella discussione scaturista sul social network si è inserito anche Maurizio Rozza, presidente della Seconda commissione, stando al quale sarebbe piuttosto il caso di porre fine ad altri manufatti che ostacolano la libera fruizione e circolazione sulla battigia. Un tema più volte denunciato. Il dibattito, dunque.

Sulla pagina “Amici della Costa dei Barbari” i frequentatori contestano il denunciato «degrado delle baraccopoli», affermando che nella zona naturista «si recupera e ricicla l'immondizia proveniente dal mare creando oggetti di uso comune», inoltre sempre lì «vengono riparati gli antichi pastini un tempo coltivati». «Ogni primavera i bagnanti organizzano una giornata di pulizia della spiaggia che d'inverno si sporca – si legge ancora sulla pagina Facebook -. C'è da ammettere che il discorso cambia relativamente ai frequentatori nella zona più vicina a Sistiana. Il comportamento di poche persone riesce in questo caso a permettere che qualcuno rigiri l'opinione pubblica a suo favore, per poter distruggere e cementificare il tratto costiero con l'approvazione della cittadinanza».

Nel dibattito tra internauti si inserisce, come detto, anche il consigliere e presidente della Seconda commissione consiliare, Maurizio Rozza: «Curioso che ci si preoccupi dei manufatti abusivi della Costa dei Barbari – scrive – quando nessuno in questi anni ha avuto il coraggio di far luce sulle strutture che arrivano fino al mare, realizzate dalle ville lungo la costiera triestina. Strutture che io non capisco come si concilino con le norme che vietano di interrompere la libera percorribilità della battigia».

Tiziana Carpinelli

Riproduzione riservata © Il Piccolo