Duino, scavi in partenza nel sito paleontologico

DUINO AURISINA
«La prossima settimana dovrebbe arrivare l’ok dalla Soprintendenza e si potrà dare inizio ai lavori al sito paleontologico che permetteranno in un secondo momento di continuare gli scavi». “Questione di una firma” (dal Soprintendente per i beni archeologici n.d.r) e, come afferma il primo cittadino di Duino Aurisina Giorgio Ret, si potrà “liberare” una parte della lente fossilifera e riprendere gli scavi. Data la “ricchezza ancora parzialmente esplorata" del sito anche le rocce che verranno spostate per permettere gli scavi, saranno comunque tenute al suo interno. «Tutta l’area interessata – spiega Ret- potrebbe contenere fossili, quindi è stato deciso che sia meglio trovare anche per quelle una collocazione all'interno della zona recintata».
Ma il gruppo speleologico Flondar non ha atteso che i lavori abbiano inizio. Da quando Antonio, il Tethyshadros insularis, è tornato a casa grazie al posizionamento di una copia del calco, oltre a continuare a garantire l’accesso al sito, ha organizzato dei laboratori per le scuole. «Finora abbiamo già ricevuto un paio di scolaresche, sia bambini della scuola materna che ragazzi delle medie – spiega Mila Erbisti», del gruppo Flondar. «Ovviamente i laboratori sono stati pensati in modo diverso in base alle esigenze – continua – ma tutti sono rimasti estasiati dalla presenza del calco». La sua presenza, dunque, sembra già essere un valore aggiunto. «Prima era più difficile fare capire ai bambini, soprattutto a quelli più piccoli, le dimensioni di Antonio e la sua imponenza», chiosa. «Ora, invece, sono contenti ed anche l’attività didattica è facilitata», conclude. Il laboratorio proposto dal gruppo Flondar (tenuto dalla Erbisti assieme a tre giovani neolaureati in geologia) prevede tra le diverse attività anche la possibilità di diventare geologi o paleontologi per un giorno. «Grazie ad un permesso della sovrintendenza – spiega – i ragazzi, sotto la mia guida o di uno degli altri educatori, imparano anche a capire come si estraggono i fossili da alcune parti di roccia muniti di scalpello».
Oltre “ai piccoli geologi” i piccoli visitatori hanno anche la possibilità di imparare la storia di Antonio, del Villaggio del Pescatore e dei rudimenti della geologia e paleontologia grazie ad una sorta di gioco dell’oca all’aperto. Nel caso poi che il tempo non lo permetta, sono stati organizzati dei laboratori al chiuso dove, ad esempio, sarà possibile creare in plastilina, e successivamente portare a casa, un copia di un fossile a scelta. Le attività proposte, insieme alla prosecuzione degli scavi, sono solo una parte del più ampio progetto previsto dall’amministrazione comunale con la creazione di un diorama che ricordi l’habitat in cui avrebbe dovuto vivere Antonio.
Viviana Attard
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