E al museo del San Michele si entra dentro la battaglia

Il passato nel futuro. Le prime immagini del rinnovato museo della Grande guerra di San Martino del Carso sono seducenti. E proprio sulle emozioni dei visitatori punta il nuovo allestimento multimediale che verrà presentato venerdì mattina in occasione del centoduesimo anniversario dall’attacco con i gas messo in atto sul Carso goriziano dall’esercito austro-ungarico contro le truppe italiane.
Il progetto è innovativo. Grazie al supporto tecnico fornito dalla Icon srl sarà possibile immergersi letteralmente nelle trincee. Nella stanza centrale del museo è stata realizzata una sala con 15 postazioni dove i visitatori potranno vivere un’esperienza immersiva di 15 minuti: grazie ai visori di realtà virtuale verranno catapultati sul campo di battaglia durante gli attacchi e, tra le esperienze possibili, si potrà rivivere quella dell’attacco dei gas del 29 giugno 1916. «Dal punto di vista tecnico - spiega Enrico Degrassi, amministratore delegato dell’azienda staranzanese - è stata fatta una cosa che non è mai stata realizzata prima. Con i rievocatori abbiamo fatto delle riprese stereoscopiche a 360° nelle trincee e nelle cannoniere. I rievocatori hanno curato tutto in modo maniacale e noi abbiamo lavorato in post-produzione per creare il fumo, le esplosioni e tutti gli effetti che non potevano essere realizzato dal vivo. Tecnicamente è stato un lavoro lungo e complesso perché non c’erano precedenti operazioni di compositing con questo livello di complessità. Lavorare su un video a 360° in stereoscopia è stato molto impegnativo».
Per la gestione delle immagini è stata utilizzata la piattaforma Virtours, sviluppata dalla stessa Icon viene commercializzata insieme a Samsung. Le immagini saranno accompagnate da una voce narrante fuori campo che leggerà testi originali dell’epoca tratti da lettere, diari o cronache di guerra.
La sala centrale con le esperienze di realtà virtuale sarà preceduta da un una stanza didattica con due schermi touch da 55 pollici. Quello orizzontale al centro della stanza è dedicato alla cartografia interattiva della zona del conflitto. Si potranno esplorare diversi tipi di scala: quella europea, quella italiana, quella del fronte dell’Isonzo e quella del Monte San Michele. Grazie a una timeline, per ciascuna, sarà possibile correre avanti e indietro nel tempo per vedere come cambiavano i confini e le linee del fronte, ma sarà possibile anche entrare nello spazio grazie alle immagini dell’epoca. Lo schermo verticale mostrerà invece la ricostruzione tridimensionale delle cannoniere (realizzata con uno laserscan) con i pezzi d’artiglieria che, nella realtà, non sono mai stati posizionati nelle rispettive postazioni di tiro.
La terza, ed ultima, sala sarà quella dedicata alla memoria. Ci saranno delle teche con alcuni oggetti simbolici e un video mapping con filmati d’epoca.
«Il museo è molto piccolo, una novantina di metri quadrati in totale - ricorda Degrassi -. Il vecchio allestimento aveva soprattutto bacheche con reperti bellici, come a Redipuglia e Gorizia, lì però sono più numerosi. Si è quindi pensato di creare un qualcosa che non c’era come un museo immersivo multimediale che raccontasse la Prima guerra mondiale creando emozioni partendo dal vissuto dei suoi testimoni».
Il progetto però non si ferma alle tre stanze. In una seconda fase ci sarà una app con le informazioni di realtà aumentata che potrà essere scaricata sui dispositivi mobili ed essere utilizzata nelle vere trincee del Carso o per avere delle anteprime da casa.
Il restyling del Museo della Grande guerra di San Martino del Carso rappresenta il primo Progetto Pilota 2018 di “GoGreen3 - Linee strategiche per l’azione” della Fondazione Carigo tra natura, cultura e sviluppo locale. L’intervento è realizzato grazie al contributo di Intesa Sanpaolo, alla collaborazione del Ministero della Difesa-Onorcaduti, del Comune di Sagrado, della Regione, di Promoturismo Fvg, dell’Erpac e al contributo progettuale dell’architetto paesaggista Andreas Kipar.
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