È corsa ad accaparrarsi i cuccioli sequestrati

Sono un centinaio e tutti di razza. Molte le telefonate giunte al centro di Terranova delle famiglia di Damiano Baradel che invita a pensare anche ai trovatelli nei canili
Di Laura Blasich
Bonaventura Monfalcone-19.09.2013 Cagnolini sotto sequestro-Terranova-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-19.09.2013 Cagnolini sotto sequestro-Terranova-foto di Katia Bonaventura

SAN CANZIAN D’ISONZO. Stanno tutti bene i 57 cuccioli di cane sequestrati a Palmanova dal Corpo forestale regionale mentre si trovavano a bordo di un furgone proveniente dall'Ungheria e diretto nel Lazio, e ricoverati nel centro della famiglia Baradel a Terranova. Come godono di buona salute anche i 46 individuati dal Corpo forestale del Veneto a Portogruaro e affidati in un primo momento, assieme a un'altra sessantina di cuccioli, al canile di Villotta di Chions. Il numero di cagnolini sequestrati nel Veneto era però talmente elevato che la struttura del Pordenonese, d'intesa con la Procura, ha chiesto aiuto al centro di Terranova, trovandolo. «Grazie alla disponibilità e all'impegno della ventina di volontari che si stanno occupando di tutti i cuccioli», spiega Damiano Baradel, che sta gestendo l'accoglienza su incarico dei pm al lavoro sui due casi di traffico illecito di animali. Un affare lucroso, se va a buon segno, visto che i cani vengono acquistati a 100 euro circa per essere rivenduti a cifre decisamente superiori. I cuccioli hanno tra le sette settimane e i tre mesi e a soffrire delle pessime condizioni in cui viaggiavano sono stati soprattutto quelli di taglia piccola, cioé i chihuahua, che ora invece scorazzano nei box allestiti nel centro. «Essendo piccoli, sono quelli più a rischio di andare in ipoglicemia», dice Baradel. Appena arrivati, dopo essere stati visitati dai veterinari del Servizio sanitario regionale, i cuccioli di chihuahua sono stati posti sotto i raggi infrarossi e trattati con iniezioni di glucosio. Chi sembra aver retto meglio l'odissea conclusasi con il provvidenziale intervento della Forestale è invece il più grande di tutti, come taglia e come età. Si tratta dell'alano, di tre mesi circa, ribatezzato Rufus, come quello di proprietà di Ralph Fiennes nel film "Maid in Manhattan-Un amore a cinque stelle" con Jennifer Lopez. Tutti, dai carlini ai labrador, dai cocker ai golden retriever, dai bulldog inglesi ai West Highland white terrier, ai King cavalier, ai bovari del Bernese, sono però in buona salute, anche per la disponibilità dei volontari a mantenere un contatto e a giocare con i cuccioli, un comportamento che contribuisce a rafforzarne le difese immunitarie, assieme a una buona alimentazione e alla possibilità di muoversi. I cuccioli non sono ancora in affidamento, ma Baradel spera lo possano essere al massimo entro la prossima settimana, in modo che i cagnolini non rimangano troppo in un ambiente affollato con il rischio di contrarre malattie, anche se banali. Il centro ha già ricevuto centinaia di telefonate, alcune, però, giudicate in modo tutt'altro che positivo. «Quando ci sono cani di razza accessibili in questo modo, tutti diventano amanti degli animali - osserva Baradel -, mentre i meticci rimangono intanto nei canili. C'è chi ha chiamato chiedendo una determinata razza e pretendendo di avere il cane in fretta. Se le cose stanno così, meglio rivolgersi a un negozio specializzato». Gli affidamenti saranno quindi effettuati valutando la serietà delle intenzioni di chi si è proposto e la possibilità di fornire un'accoglienza adeguata sotto il profilo logistico.

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