E Dipiazza avvia una commissione d’inchiesta
«Bisogna fare chiarezza, d’ora in poi farò visite periodiche alle case di riposo»
Il sindaco Roberto Dipiazza annuncia una commissione d’inchiesta sui fatti di Casa Bartoli. E dice che da ora in poi farà viste periodiche anche alle case di riposo per verificarne il servizio mensa, cosa che già avviene per i pasti scolastici «ma non certo perché i bambini siano più importanti rispetto agli anziani». L’incarico di una inchiesta interna è stato già assegnato al segretario generale del Comune, Santi Terranova, presente ieri anche alla conferenza stampa del servizio Promozione e protezione sociale e dell’assessore Carlo Grilli.
Prenderà il via lunedì. «Voglio capire - afferma Dipiazza -, sono affranto, è morta una persona, è la prima volta in tanti anni da sindaco che mi succede una cosa simile, ed è di una gravità assoluta. Anche se non ho responsabilità dirette mi sento responsabile come primo cittadino, ho parlato coi sindacati, ho sospeso la produzione delle cucine». Ringraziamenti per l’Itis, immediatamente incaricato di fornire i pasti alle strutture di accoglienza comunali (l’istituto di via Pascoli ha cucine appena rinnovate, ampie e capaci di produrre più di quanto serve ai suoi ospiti). Ma soprattutto prime ipotesi sulla causa del gravissimo evento.
Da esperto della materia quale Dipiazza si considera essendo i supermercati la sua area professionale, sospetta che Casa Bartoli possa aver ricevuto forse «una partita di merce non buona». O che il famoso pesce del venerdì (le seppie fin qui sotto accusa) possa aver subito una interruzione nella catena del freddo, se congelato: «Quando si congela, scongela e ricongela, quella partita diventa una bomba di germi».
L’inchiesta comunale vuole ricostruire la storia delle derrate: «Da dove sono arrivate, se sono di importazione, chi ha controllato la merce» elenca il sindaco, che aggiunge: «Il senso di questa indagine non è individuare un colpevole, non mi interessa, ma capire che cosa è successo perché non deve più succedere». Secondo Dipiazza, «è comunque evidente che siamo in presenza di una disattenzione, di un errore umano». Quanto ai controlli, il sindaco li considera affidati all’Azienda sanitaria, e perciò stesso necessari e sufficienti, e per il resto «risponde la cooperativa».
g. z.
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