È guerra fra residenti a Sgonico per la sbarra che taglia la strada
È una semplice sbarra, sistemata da 40 anni su una strada bianca, la classica carrareccia del Carso. Eppure è diventata oggetto di un infinito contendere fra un nutrito numero di residenti del comprensorio de “Le Girandole Sud” (circa 200 persone) da una parte, e il Comune e i proprietari di tre vicine villette (costruite una decina di anni fa) dall’altra. Una questione che è ora riesplosa al Tar, dove essa sarà affrontata dal punto di vista del diritto amministrativo, e pure nel Consiglio comunale di Sgonico, dove invece l’auspicio è quello che si possa trovare una soluzione bonaria, extragiudiziale, anche se le premesse non sono confortanti.
Succede appunto a Sgonico, Comune di poco più di duemila abitanti. Questa la vicenda. All’incirca dal 1980, all’ingresso posteriore del comprensorio “Le Girandole Sud”, in cui vivono una settantina di famiglie, si accede attraverso una carrareccia sulla quale insisteva dapprima una sbarra in legno e poi una metallica, azionabile manualmente.
Nel 2009 il Comune autorizzò la realizzazione di tre villette in una zona adiacente, confermando nell’occasione che la sbarra chiusa, dimenticata da anni, interrompe un tratto di strada pubblica che porta anche verso i tre nuovi corpi immobiliari, e ordinando così all’amministratore de “Le Girandole” di rimuoverla, anche perché giudicata «abusiva in quanto priva della necessaria autorizzazione paesaggistica». Da quel momento si sono succeduti nel corso degli anni ricorsi al Tar e pure cause civili davanti al Tribunale e alla Corte d’Appello perché, come talvolta capita in situazioni di questo tipo, il tutto diventa poi una questione di principio nell’ambito della quale nessuno vuole cedere.
Sembrava che la situazione potesse normalizzarsi con l’installazione, da parte della Comunione “Le Girandole Sud”, di una sbarra automatica di plastica, con possibilità di azionamento sia dall’interno che dall’esterno. Invece no.
Con un’ordinanza dello scorso giugno, il Comune di Sgonico ha ordinato di bloccare la sbarra in posizione sempre aperta e di togliere i cartelli con la scritta “Proprietà privata” incombenti sul sito, nel frattempo sistemati dai proprietari de “Le Girandole”.
Immediata la reazione dei rappresentanti legali dei residenti del comprensorio, che hanno fatto ricorso al Tar insistendo soprattutto sulla «non qualificabilità dell’area quale strada pubblica» e comunque mettendo in discussione i presupposti di diritto e di fatto sui quali si basa l’ordinanza.
Sul piano politico, è stato il consigliere di opposizione Marco Vascotto (Forza Sgonico) a presentare un’interrogazione chiedendo l’impegno del Comune a «trovare una soluzione che possa compenetrare il diritto dei tre enti ad accedere ai loro immobili e quello dei residenti de “Le Girandole” alla propria sicurezza».—
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