E “Marinaresca” diventa uno spettacolo dedicato a Carniel
“Co son lontan de ti, Trieste mia, /me sento un gran dolor/e più che zerco de pararlo via,/più me se ingropa el cor/…”. Non c’è triestino che non conosca questa canzone e non l’abbia cantata almeno una volta. Canzone che con “Marinaresca” diede popolarità e successo a Publio Carniel la cui figura di uomo e di artista sarà rivisitata questo pomeriggio (alle 17.30, all’auditorium del Museo Revoltella), nell’atto unico “Una fresca bavisela… Publio Carniel e la sua musica” di Bruno Jurcev.
Spettacolo, - la figlia di Carniel ha messo a disposizione il materiale indispensabile - cantato e recitato in dialetto triestino, che vedrà Fiorella Corradini cantare accompagnata al pianoforte dallo stesso Jurcev e alla batteria da Giorgio Barbariol, mentre Luciano Volpi e Laura Salvador racconteranno attraverso un brioso dialogo la storia dell’artista e l’ambiente in cui è vissuto.
Atto unico che, organizzato in collaborazione con la Lega nazionale, rientra in una iniziativa (ha ottenuto il sostegno economico della Fondazione Kathleen Foreman Casali) di cui fanno parte anche un libro e un disco, e con la quale Bruno Jurcev, da anni cultore della canzone in dialetto triestino, ha voluto rendere omaggio a Carniel, morto sessant’anni orsono, il 6 agosto 1953 ad appena cinquantaquattro anni.
In particolare, il libro di 160 pagine riccamente illustrate – oltre a ripercorrere dettagliatamente la vita di Carniel, patriota, uomo socievole e gran lavoratore (era proprietario della “Tintoria Carniel” di via Madonnina 38) – raccoglie gli spartiti di tutte le opere musicali dell’artista triestino che era cugino di Scipio Slataper, e inoltre riproduce tutte le copertine degli spartiti pubblicati. Mentre il disco raccoglie l’esecuzione delle sue canzoni cantate da Fiorella Corradini accompagnate al pianoforte e alla tastiera da Jurcev, con speciali arrangiamenti.
Grazia Palmisano
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