È morto il pakistano investito in via Alviano

Troppo gravi le sue condizioni: è spirato nel corso della notte a Cattinara. Faceva l’interprete alla Questura di Gorizia
Di Francesco Fain

Non ce l’ha fatta. Troppo gravi le ferite rimediate nell’incidente di giovedì mattina, in via Alviano, poco distante dal parcheggio della sede goriziana dell’Università di Trieste.

Rahman Wali, ventiquattro anni, pakistano residente a Buttrio, è deceduto nella notte fra giovedì e venerdì all’ospedale di Cattinara, a Trieste. Era stato ricoverato in condizioni disperate al reparto di Terapia intensiva. I medici, sin dalla prima ora, davano ben poche speranze di sopravvivenza: il ventiquattrenne, politraumatizzato, non ha mai ripreso conoscenza, nonostante lo strenuo impegno di medici e infermieri.

Wali lavorava temporaneamente a Gorizia. Faceva il mediatore culturale e fungeva da interprete per la Questura di Gorizia nell’espletamento delle pratiche per i richiedenti-asilo. Ogni mattina, il pakistano prendeva il treno a Buttrio, arrivava in città e raggiungeva a piedi la caserma Massarelli, nel piazzale della Casa Rossa, dove svolgeva la sua professione di traduttore. Ed è proprio lungo questo tragitto che si è verificato il tragico incidente. Il ventiquattrenne ha battuto il capo violentemente contro il parabrezza dell’auto, mandandolo in frantumi. Quindi, è volato a un paio di metri di distanza dal luogo dell’impatto, cadendo pesantemente a terra e restando privo di sensi. I sanitari del 118 lo hanno stabilizzato in loco, quindi l’hanno trasportato con l’ambulanza al Pronto soccorso del San Giovanni di Dio. I medici, viste le condizioni critiche, non hanno avuto dubbi e hanno chiesto l’intervento dell’elicottero che ha condotto il malcapitato al nosocomio di Cattinara, a Trieste, è stato ricoverato in terapia intensiva. Nella notte il fatale peggioramento e la morte.

Il ragazzo ha tutti i familiari in Pakistan, fra cui un fratello di 18 anni. Ora inizierà tutta la trafila burocratica per il reimpatrio della salma.

Al volante della vettura investitrice c’era un goriziano (A.P. le sue iniziali, classe 1961). Era alla guida di una Toyota Yaris. Nell’incidente, l’automobilista è rimasto pressoché illeso. La piccola utilitaria è stata posta sotto sequestro: il parabrezza è andato completamente in frantumi ed evidenti segni dell’impatto sono visibili sul cofano e in tutta la parte anteriore della vettura. Il pakistano, secondo le prime e sommarie ricostruzioni dei vigili urbani, sarebbe “sbucato” in strada all’improvviso: l’automobilista si sarebbe accorto della sua presenza soltanto all’ultimo. La frenata non ha evitato il tremendo impatto.

Ora va valutata attentamente la situazione: A.P. rischia di essere indagato per omicidio stradale o, in alternativa, per omicidio colposo. Fondamentali saranno le ricostruzioni effettuate dalla Polizia locale che ha effettuato nuovi sopralluoghi in via Alviano, vicino all’Università.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo