Ecco il super Delfino Verde Gioiello in legno e 300 posti

Sarà l’ammiraglia del Golfo, battente bandiera Peric. In settimana arriverà a Trieste la “De Luxe”, la quarta motonave della flotta Delfino Verde, varata l’altro giorno nei cantieri Foschi di Cesenatico, lo “squero” preferito dall’armatore committente, Silvano Peric.
Sarà, nel suo genere, un’unità da record, «la prima al mondo - assicura il capitano - in legno e con propulsione Volvo Ibs, molto più economica e assai meno inquinante, in grado di abbassare i consumi del 30%». Peric preferisce il legno, perchè è un materiale flessibile e adattabile, rispetto al più diffuso ricorso all’alluminio e al vetroresina. Dal 1° agosto “De Luxe” sarà schierata sulla Trieste-Grado, per fronteggiare con le sue rispettabili dimensioni il forte aumento dei turisti: oltre 32 metri di lunghezza, oltre 7 metri di larghezza, 100 tonnellate di stazza, 20 nodi di velocità massima, 300 passeggeri trasportabili. Più 4 uomini di equipaggio e un’ampia stiva per le biciclette. Peric ci ha investito 1,5 milioni di euro, senza un cent di pubblico supporto.
L’innovativa propulsione Volvo, che da sola vale quasi la metà dell’intera “barca” ed è particolarmente utilizzata sui mezzi militari veloci da pattugliamento, sarà addirittura al centro di un incontro internazionale, organizzato a Trieste in settembre dal gruppo svedese. Anche l’impiantistica (anti-incendio, gasolio, sentina) è all’avanguardia - spiega Peric - perchè realizzata in cupronichel, «non arrugginisce».
Con “De Luxe” Peric vuole sottolineare il suo primato di armatore privato specializzato nel trasporto passeggeri in alto Adriatico, «da Venezia a Zara» precisa. Quattro le motonavi di proprietà, la prima “Delfino Verde V” è entrata in servizio quasi vent’anni fa sulla Trieste-Muggia. La “srl” occupa una quindicina di addetti e ricava più o meno 1,5 milioni all’anno. «Ogni barca - dice Peric - percorre 100 miglia di mare ogni giorno». Due unità sono stagionali, una espleta un servizio annuale nel quadro del trasporto pubblico locale triestino (la linea Trieste-Muggia): nel corso del 2017 la flotta Peric ha accompagnato 160 mila viaggiatori, molto significativa la crescita estiva (+30%) trainata dall’affluenza turistica.
E tutto ciò - lamenta il capitano - nonostante l’assenza di segnaletica, tale da indicare il luogo dell’imbarco sulle motonavi a fianco della Marittima. «Nessuno sa dove è l’ormeggio, il turista si accorge per caso che esiste un servizio marittimo passeggiando sulle Rive». Ma non è l’unica ragione che - secondo Peric - limita lo sviluppo di questo tipo di navigazione nell’area triestina: «Non abbiamo ancora un posto barca definitivo per la dimora notturna, per ora è in Porto Vecchio libeccio permettendo, perchè se tira vento dobbiamo spostare le motonavi a Porto San Rocco». «Non c’è un distributore di gasolio, per cui, per il rifornimento, debbo andare fino a Muggia: lei non sa a quante corse a vuoto siamo costretti per fare il pieno ...». Peric non vuole accusare le pubbliche amministrazioni o le aziende interlocutrici, pensa però che con un minimo sforzo supplementare un’attività gradita all’utenza potrebbe riuscire a crescere di più e meglio. —
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