Ed è tensione con Lorenzut: «No traslochi al Gopcevich»

«Non ne so nulla, nessuno mi ha avvisato nonostante abbia la delega assessorile. Ritengo che questa decisione, se confermata, sia un vero e proprio nonsense. Perché la Gestione degli eventi su suolo...
Silvano Trieste 25/02/2013 Palazzo Gopcevich
Silvano Trieste 25/02/2013 Palazzo Gopcevich

«Non ne so nulla, nessuno mi ha avvisato nonostante abbia la delega assessorile. Ritengo che questa decisione, se confermata, sia un vero e proprio nonsense. Perché la Gestione degli eventi su suolo pubblico è un tipico servizio di staff, che opera con più settori, e quindi deve restare nella sede centrale del Municipio. Su questa faccenda, che non mi piace e non mi convince, chiederò un confronto in giunta». Nel tourbillon di questi giorni Lorenzo Giorgi non perde contatto con il quotidiano travaglio assessorile. Anzi, verga una sottolineatura a tinta blu&rossa, come ai tempi del liceo sugli errori peggiori, circa il trasferimento dell’«Ufficio gestione eventi su suolo pubblico» dalla residenza municipale di piazza Unità a palazzo Gopcevich. Dove, secondo l’intendimento del vicesegretario generale Fabio Lorenzut, i tre componenti dell’ufficio (Barbara Comelli, Mauro Braico, Bruno D’Orlando) dovrebbero traslocare nella stanza ora presidiata al quarto piano dal direttore dei Civici Musei, Laura Carlini Fanfogna. Stanza che si trova a fianco di quella di Francesca Locci, che si occupa degli eventi comunali in qualità di dirigente.

Ma un Giorgi dichiaratamente seccato ritiene prioritari ben altri aspetti di carattere organizzativo: «In piazza Unità l’Ufficio eventi ha immediata disponibilità dell’archivio, funzionale alla predisposizione dei pareri formulati dalla Commissione vigilanza locali di pubblico spettacolo. Può utilizzare la sala riunioni alla stanza 92. Ha l’opportunità di più rapide relazioni con interlocutori istituzionali come la Questura e la Prefettura». E insiste sulla “trasversalità” operativa dell’Ufficio: «Quando parliamo di eventi, non intendiamo solo quelli culturali. Anzi: parliamo di Giro d’Italia, di raduni d’arma, di concerti, di manifestazioni sportive ... E per coordinarli meglio, tutti a palazzo Gopcevich? Ma andiamo ...».

In realtà il valzer delle stanze aveva già creato forte malumore nella struttura della cultura comunale. Il direttore Carlini Fanfogna scenderebbe al terzo piano, così da innescare un effetto-domino che costringerebbe i conservatori Lorenza Resciniti e Michela Messina a spostarsi al Sartorio e a San Giusto. Senza biblioteca e senza archivio fotografico. Disperdendo - sostengono gli oppositori al progetto Lorenzut - un pool di risorse umane, che invece avrebbe senso fosse tenuto insieme nel programmare e nell’elaborare l’attività. Dunque, rischio “spezzatino” nel funzionamento della macchina culturale: Susanna Gregorat al Revoltella, Antonella Cosenzi in periferia al de Henriquez, Resciniti e Messina a fare le “castellane” nei rispettivi istituti. E Laura Carlini Fanfogna sola al Gopcevich.

Quello che sembrava un banale giro di scrivanie sta diventando un affare di stato, perché alla fine tocca molti nervi sensibili nella fase delicata di un Municipio, che, ormai privo della vecchia dirigenza ma non ancora rassodato nei manager di fresco conio, cerca nuovi assetti e nuovi equilibri.

La faccenda potrebbe prendere una più accentuata piega politica, perché il capogruppo forzista Piero Camber ha chiesto alla presidente della V commissione consiliare, Manuela Declich, di convocare una riunione. Lo scopo è semplice: fare chiarezza su quanto sta accadendo all’interno del Comune e valutare se i discussi movimenti in atto comportino un effettivo miglioramento della macchina. O no.

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