Effetto Covid sul bando per i nonni paletta a Trieste: aperto solo a under 65

Il Comune annuncia la “chiamata” per dopo Ferragosto. Il M5s: «Si utilizzi chi prende il Reddito di cittadinanza»

TRIESTE Il bando per “nonni paletta” slitta con ogni probabilità a dopo Ferragosto, tra direttive per la ripartenza tutte da interpretare da una parte e, dall’altra, necessità di tutelare le categorie ipersuscettibili al Covid. Proprio per questo motivo, la principale novità è che quest’anno potranno parteciparvi soltanto gli under 65. I Cinque Stelle locali vorrebbero inoltre che a presidio delle strisce pedonali, nei pressi delle scuole, fossero impiegati i percettori di Reddito di cittadinanza (Rdc).

A sollevare il tema è infatti la capogruppo del M5s in Consiglio comunale, Elena Danielis, che spiega innanzitutto come il decreto legge 34 del 2020, all’articolo 83, obbliga i datori di lavoro ad assicurare sorveglianza sanitaria eccezionale ai dipendenti maggiormente esposti a rischio di contagio, anche in ragione dell’età.

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«C’è poi una recente deliberazione giuntale (la numero 198 del 4 giugno 2020, ndr), in cui si dice che i lavoratori comunali sopra i 65 anni non rientreranno al proprio posto prima della fine dell’emergenza», prosegue Danielis: «Così si pone il problema dei nonni paletta. La possibilità di esporli al rischio del contagio, benché remota, esiste. Al contempo sono figure già fondamentali nella quotidianità di alunne e alunni, necessarie a maggior ragione con gli ingressi scaglionati. Una soluzione semplice da percorrere sarebbe sfruttare i Piani di utilità collettiva (Puc), previsti nel regolamento del Rdc e mai avviati dal Comune (dato confermato dall’assessore comunale al Welfare, Carlo Grilli, che però dà la colpa alla mancanza di linee guida governative chiare, ndr)».

Contattato telefonicamente, il vicesindaco e assessore alla Polizia locale, Paolo Polidori, fa sapere che l’amministrazione comunale intende emettere comunque il bando: «Uscirà dopo Ferragosto, a esclusione purtroppo degli over 65. Il nostro indirizzo è di non metterli a contatto con il pubblico finché l’emergenza sanitaria è in corso. Bisognerà inoltre capire se ingressi e uscite contingentati saranno un problema in più o in meno: da un lato ci saranno flussi meno ingenti da gestire, dall’altro un aumento del numero di ore a carico dei nonni paletta. Non si sa se l’azienda del trasporto pubblico potrà garantire le tessere gratuite per gli autobus. Il bando sarà infine modulabile in relazione all’andamento dei contagi».

Per Polidori, sarebbe fattibile utilizzare i percettori di Rdc come vigilantes fuori dalle scuole? «Dal punto di vista della spesa, sono anche favorevole: chi recepisce il Rdc deve mettersi a disposizione della collettività. Dovrebbe essere un’integrazione, però, e non una sostituzione del servizio offerto dai nonni paletta: moralmente non si può chiedere a queste persone, con cui il Comune ha un rapporto consolidato da anni, di farsi da parte». —

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