Effetto Iva sull’A4, rincari fino al 6,7%

Non solo i rincari che, anno dopo anno, si reiterano in funzione della terza corsia. Sulle autostrade della regione, dal primo ottobre, puntualissimo, arriva anche l’effetto dell’aumento dell’Iva dal 21 al 22%. Per questioni di arrotondamento, sulle tratte più brevi l’incremento è di dieci centesimi di euro, il 6,7% in più rispetto alla precedente tariffa. L’aggiornamento è stato automatico. La conferma della misura che ha fatto vacillare il governo fino al voto di fiducia di mercoledì, quel punto percentuale in più che peserà un centinaio di euro anche sulle famiglie della regione, colpisce da subito il portafoglio.
L’aumento più rilevante in A4, l’autostrada gestita da Autovie Venete, si registra nel percorso che va dalla barriera del Lisert a Villesse: si passa da 1,50 a 1,60 euro, un ritocco che sfiora il 7%. Stesse cifre da Udine Sud a Palmanova, un’altra tratta che misura non più di una quindicina di chilometri. Su percorsi più lunghi l’incremento è inferiore, ma anche da Trieste a Palmanova (da 2,20 a 2,30) e da Trieste a Udine Sud (da 3,60 a 3,70) il ticket viene a costare dieci centesimi più di prima. Così come da Villesse a Udine Sud (da 2,20 a 2,30) e da Trieste a Tarvisio (quest’ultimo casello, come Udine Nord, è peraltro di competenza di Autostrade per l’Italia). Rimangono invariate invece le tariffe dal Lisert a Udine Nord (4,10) e dal Lisert a Venezia Est (10,10), da Villesse a Udine Nord (2,70) e da Udine Nord a Palmanova (2).
La formula utilizzata per il calcolo del pedaggio, spiega dettagliatamente nel sito la concessionaria della A4, è quella del “price cap”, un sistema che comprende il recupero dell’inflazione programmata più una serie di variabili legate alla qualità del servizio, alla pavimentazione e al tasso di incidentalità. Per Autovie Venete, impegnata nell’onerosa partita della terza corsia, c’è ovviamente anche il capitolo investimenti, ulteriore elemento per la composizione della tariffa. Altro parametro fondamentale è quello degli arrotondamenti. Il decreto 1044/28/133 del 12 novembre 2001 del ministero dei Trasporti contiene una norma che fissa il meccanismo prevedendo che, fino a 5 centesimi, i prezzi devono essere arrotondati per difetto a zero. Mentre, oltre i 5 centesimi, si arriva per eccesso a 10 centesimi. Anche in quest’ultimo caso, quello del passaggio dell’Iva dal 21 al 22% a partire da martedì scorso, l’arrotondamento ha di fatto “scongelato” i centesimi della vecchia tariffa e fatto scattare aumenti superiori per quei tratti autostradali dove il ticket precedente all’incremento era stato arrotondato per difetto.
Ancora Autovie informa che non tutto l’incasso da pedaggio resta in concessionaria. L’Iva va ovviamente allo Stato, il 2,5% viene dirottato nella casse dell’Anas, altre quote vengono utilizzate a copertura degli investimenti e alle spese di manutenzione: dalla gestione degli impianti tecnologici a riasfaltature, sostituzione di barriere di protezione, azioni di prevenzione del ghiaccio o di ripulitura dalla neve, potatura delle siepi, sfalcio del verde, rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale.
Proprio in questi giorni, in vista della scadenza del 15 ottobre, la concessionaria è impegnata a preparare i dati per la verifica dell’allineamento tra consuntivo di piano e preventivo, numeri che serviranno ai ministeri dei Trasporti e dell’Economia a definire l’adeguamento tariffario per il prossimo anno. Sarà poi Anas a comunicare la percentuale dei rincari entro fine dicembre. Un trend all’insù effetto delle necessità di ricavare quanto più possibile per i lavori di allargamento della A4. Già quest’anno le tariffe di Autovie sono state riviste con aumenti tra l’11 e il 13%, con interessamento di tutte le tratte della società: A4 (Venezia-Trieste), A23 (Palmanova-Udine Sud) e A28 (Portogruaro-Pordenone-Conegliano), A57 (ex tangenziale di Mestre) e Ra 17 Villesse – Gorizia. Tutto già previsto nel Piano finanziario 2008 che prevede incrementi annuali fino al 2017 in ragione appunto degli investimenti per la realizzazione della terza corsia.
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