Elezioni in Fvg: la “strage” dei parlamentari uscenti

TRIESTE. La “strage” degli uscenti. I venti parlamentari del Friuli Venezia Giulia che usciranno dalle prossime elezioni politiche avranno nomi e volti molto diversi da quelli eletti cinque anni fa. C’è una sola certezza, due o tre riconferme quasi sicure, ma sette uscenti sono senza speranza e gli altri tutti più o meno a rischio.
I “sicuri” (o quasi) Chi non corre nessun rischio è il leghista triestino Massimiliano Fedriga. La posizione da capolista alla Camera per il Carroccio gli consegna di fatto già un seggio a Montecitorio, indipendentemente dalla coalizione che vincerà le elezioni. Gli basterà che la Lega porti a casa il 2% a livello nazionale, dato scontato, e un posto alla Camera per lui è prenotato. Il terzo posto nella lista del Pd per la Camera dei deputati mette il triestino Ettore Rosato in una posizione quasi altrettanto privilegiata. La sua leadership nelle parlamentarie gli ha permesso di ottenere un posto al sole e quindi per l’ex sottosegretario quello di due giorni fa è stato solo un arrivederci ai banchi di Montecitorio. E anche se, caso che al momento appare improbabile, la coalizione progressista dovesse perdere, le possibilità che Rosato possa comunque tornare a Roma ci sono, eccome. Dovrebbe farcela anche la senatrice uscente Tamara Blazina che con il quinto posto nella lista del Partito Democratico per la Camera porterebbe un posto utile per tornare a Roma, seppure nell’altro ramo del Parlamento; il tutto naturalmente se il centrosinistra vincesse.
Il caso Menia Possibile anche la riconferma di Roberto Menia, cinque anni fa eletto con il Pdl e stavolta nelle fila di Fli. La legge elettorale prevede che alla Camera partecipino alla distribuzione dei seggi le coalizioni che superino il 10% e, al loro interno, i partiti sopra il 2% e il migliore dei partiti sotto questa soglia. Fli, in coalizione con Lista Monti e Udc, potrebbe anche rientrare nel riparto, anche se non sarà facile per i finiani portare a casa un deputato dal Friuli Venezia Giulia. Menia, però, è capolista (più esattamente secondo dietro a Gianfranco Fini) anche nelle circoscrizioni Piemonte 2, Puglia, Veneto 1 e Veneto 2 e quindi la sua rielezione non dovrebbe essere una chimera. «Una sorta di visitor giuliano in giro per l’Italia in cerca di un posto al sole» ironizza il vice coordinatore regionale del Pdl, Sergio Dressi, a sua volta criticato dal coordinatore provinciale di Udine del Pdl, Ferruccio Anzit per alcune dichiarazioni su Massimo Blasoni e sulle vicende udinesi: «Chiediamo rispetto per il nostro territorio: impari ad occuparsi di Trieste, dove ha perso tutto, dal Comune alla Provincia fino a Duino».
I “senza speranza” Cinque parlamentari uscenti eletti nella circoscrizione del Friuli Venezia Giulia non si ricandidano. Franco Frattini stavolta non ci sarà né in Friuli Venezia Giulia né da altre parti. Come lui altri due transfughi del Pdl come Ferruccio Saro e Roberto Antonione. Il passaggio all’Agenda Monti non frutta un posto nemmeno per Flavio Pertoldi e resta fuori dai giochi anche il dipietrista Carlo Monai, costretto al passo indietro dall’adesione di Italia dei Valori alla Rivoluzione Civile di Ingroia. Sono in corsa ma senza speranze di elezione Ivano Strizzolo, settimo nella lista per la Camera nel Pd, e Vanni Lenna, quarto nella lista per il Senato del Pdl.
In bilico Circa la metà degli uscenti è tra “color che son sospesi”. Tra i più vicini all’esclusione c’è Isidoro Gottardo, terzo nella lista Pdl per la Camera: se sarà confermata la sconfitta a livello nazionale del centrodestra, niente seggio. Discorso analogo per il senatore uscente Mario Pittoni, secondo, dietro a Fedriga, nella lista leghista per la Camera: solo una clamorosa rimonta della coalizione lo rimetterebbe in corsa. Qualche speranza in più per Manlio Contento: se il centrodestra vince a livello regionale (risultato meno difficile da raggiungere rispetto al successo nazionale) basterebbe il terzo posto nella lista Pdl per il Senato, dietro a Giulio Camber, anche lui in posizione tutt’altro che sicura in caso di sconfitta del centrodestra. La posizione da capolista al Senato non garantisce il leghista Fulvio Follegot (a meno di successo di Pdl e Carroccio in Fvg) né Alessandro Maran (Scelta Civica con Monti) mentre Carlo Pegorer, terzo al Senato per il Pd, ce la dovrebbe fare in caso di successo del centrosinistra, mentre un sorpasso berlusconiano in regione lo escluderebbe. Annamaria Farina Coscioni, eletta cinque anni fa con il Pd, non è candidata in Fvg ma è capolista con i Radicali nella circoscrizione Lazio 2: difficile però che i pannelliani possano farcela.
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