«Eni apre uno sportello, ma per i contratti»

Il Comitato per le bollette pazze: «In via Nazario Sauro, ma pare non si occuperà di assistenza». No comment della Compagnia
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 03.03.2016 Sportello ENI © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 03.03.2016 Sportello ENI © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

È un post laconico, di poche righe appena. Ma contiene un annuncio atteso, molto atteso in città e in tutto l’Isontino: “Eni apre un nuovo energy store a Gorizia, in via Nazario Sauro. Inaugurazione l’8 giugno”.

Attenzione, l’annuncio non arriva da Eni, bensì dal Comitato “Bollette pazze” che ha inserito questa comunicazione sul suo profilo Facebook. Sotto, c’è anche un invito al veleno: “Partecipiamo numerosi?”.

Sì, l’intento del gruppo che continua a denunciare sovrafatturazioni è di essere presente quel giorno, probabilmente per dare voce (una volta di più) al malcontento di tante persone.

«Confermo. Eni aprirà uno sportello, come del resto aveva più volte annunciato. Ma si tratta di un semplice negozio, di un energy store, di un qualcosa di ben diverso rispetto a ciò che noi chiedevamo - sottolinea Donatella Gironcoli, assessore provinciale ai Lavori pubblici e portavoce del comitato -. Probabilmente, verrà semplicemente spostato l’attuale sportello di via Marconi in via Sauro, di fronte al Tribunale. Forse, verrà rinforzato con una persona in più ma quello che noi avevamo auspicato era l’apertura di uno sportello in cui cittadini potessero confrontarsi su questa o quella bolletta. Per questo, l’8 giugno noi saremo presenti: vogliamo vedere cosa ci dicono». In realtà, da indiscrezioni pare che lo sportello si occuperà anche di assistenza ai clienti.

Nel frattempo, arrivano piene conferme del fatto che sono diversi i singoli cittadini che hanno scelto la strada dell’esposto alla Procura della Repubblica. «Sì, come ho avuto modo di dire anche recentemente, sarà la Magistratura ad indagare e approfondire i motivi di certe fatturazioni dall’ammontare, molte volte, assai poco comprensibile», evidenzia Gironcoli. «Rammento, una volta di più, i nostri desiderata: chiediamo, innanzitutto, che la fatturazione corrisponda al reale consumo. Vogliamo, poi, bollette più chiare con voci facilmente consultabili con il relativo ammontare».

Intanto, mentre i faldoni relativi al gas contano ormai oltre 700 "bollette pazze", il comitato (come anticipato nei giorni scorsi) sta fronteggiando anche parecchie segnalazioni relative alle bollette dell'energia elettrica, a lettere senza valore legale per il recupero di fantomatici crediti o telefonate che invitano i cittadini a stipulare nuovi contratti.

«Insomma, una vera e propria giungla dove manca totalmente il rispetto per il cliente - dice Donatella Gironcoli -: questo è ciò che maggiormente disturba il cittadino-utente. Come ho avuto modo di fire già nei giorni scorsi: non siamo sudditi! Lavoro ce n’è parecchio e continueremo a impegnarci per venire a capo delle situazioni più macroscopiche».

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