Enoteca Sgonico e Bris Portopiccolo nella guida del gusto dell’Espresso
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Trieste
In provincia di Trieste un paio di new entry allargano il perimetro dell’offerta enogastronomica di qualità del territorio. Quanto alle vette nella Venezia Giulia, siamo alla riconferma sia per l’Argine a Vencò che per l’Harry’s Piccolo.
Nell’edizione 2021 della guida “Ristoranti e vini d’Italia” curata dall’Espresso, la Venezia Giulia compare con 14 insegne, di cui nove nell’area triestina, e cinque nell’Isontino. L’eccellenza porta ancora il nome di Antonia Klugmann. Per il suo locale in Collio, al confine tra Italia e Slovenia, ci sono i quattro cappelli. Uno in meno per Matteo Metullio, l’enfant prodige che sta replicando nell’angolo gourmet all’interno dei Duchi i successi in Alta Badia.
Un gradino sotto, con due cappelli, c’è la Chimera di Bacco di Luca Morgan, quindi l’elenco dei cappelli singoli, dove spuntano Enoteca Sgonico e Bris Portopiccolo. «Non ingannino la semplicità del locale, l’interno minimal, il servizio familiare», si legge nella scheda sul ristorante di pesce di Mitja Riolino: «Qui, sebbene il Carso non sia lambito dal mare, si gusta la cucina marinara netta, essenziale». E si citano, tra l’altro, le conchiglie alla scotadeo e il trionfo di crudità: gamberi rossi di Mazara, gamberi blu, scampi del Quarnaro, tonno di Dalmazia, branzino selvaggio. Mentre, del Bris restaurant & bar di Portopiccolo, «spettacolare cornice», si segnalano la selezione Rojale, con varietà di ostriche, scampi crudi del golfo, cicale, il tagliolino King crab e i gamberi rossi nei fusilloni cacio e pepe. A ritrovarsi nella selezione de L’Espresso con un cappello, come già nel 2020, sono l’Antica trattoria Menarosti di via del Toro («Dal 1903 la vera cucina triestina del pesce»), le Bollicine di piazza Sant’Antonio Nuovo («Carta ben bilanciata tra piatti di mare e di terra»), le Bracerie Venete di via della Madonnina («Tappa obbligata per chi vuole conoscere tagli, origini e sapori di specie anche non tradizionali di carne») e l’Hostaria Ai 3 Magnoni di via dell’Eremo («Trionfa il pescato di qualità dell’Alto Adriatico»), come pure la Dama Bianca di Duino («Imbarazzo della scelta tra le proposte di pescato del giorno»).
In provincia di Gorizia le conferme, Argine a parte, riguardano il Rosenbar di via Duca d’Aosta in città, La Subida e Al Giardinetto di Cormons e L’Androna di Grado.
Non mancano alcune segnalazioni: a Trieste Suban, Eccellente, Joia, Ai Fiori, Nerodiseppia, a Sgonico il Dom Bistrò, a Gorizia Alla Luna e a Savogna la Lokanda Devetak 1870.—
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