Era disegnato dall’incrocio di almeno 62 strade campestri

Le pietre di via degli Scogli delimitavano la strada campestre confinaria numero 2: quella a ovest della città. Quelle di via Brigata Etna, invece, delimitavano il lato nord del pomerio di Gorizia:...

Le pietre di via degli Scogli delimitavano la strada campestre confinaria numero 2: quella a ovest della città. Quelle di via Brigata Etna, invece, delimitavano il lato nord del pomerio di Gorizia: sono cinque e sono contrassegnate dal numero 3. Si trovano a circa un centinaio di metri l’una dall’altra. In particolare è da notare come la 3a e la 3b, oltre ad essere diverse nella forma, siano diverse anche nel materiale utilizzato. Questo lascia presumere che siano state realizzate in epoche differenti. Le rimanenti tre, invece, curiosamente, hanno le scritte rivolte verso i campi e non verso la strada. Due le ipotesi: o in origine la strada passava dall’altra parte o sono state riposizionate dopo essere state “abbattute” da qualcuno. È possibile che passando con i mezzi agricoli, i contadini le abbiano colpite e poi rimesse al loro posto, ma lo abbiano fatto ruotandole di 180° rispetto alla posizione originaria. La seconda opzione appare più probabile della prima in quanto la pietra indicata con il progressivo 3b, oltre a guardare la strada, guarda anche verso l’esterno della città.

In via degli Scogli sono presenti anche pietre con altre indicazioni. Nel tratto verso via Montesanto ne è stata ritrovata una con il numero 4 e all’incrocio con la stessa via Montesanto c’è un cippo di dimensioni maggiori con scolpito il numero 5. Ancorché rovinato per il contatto avuto presumibilmente con dei veicoli, è l’unica pietra che segnava il confine sul lato nord-est della città. Proseguendo, dopo un “vuoto” di due strade campestri, si arriva in Slovenia dove, a Salcano, si trovano i cippi contrassegnati con il numero 8 e successivamente, a Nova Gorica, quelli con il numero 9. Da qui a Casa Rossa però, nonostante la distanza esigua, il salto è siderale. La pietra situata a circa 200 metri del valico riporta il numero 55. Questa è dunque la zona dove maggiormente dovranno concentrarsi eventuali ricerche storiche, quella dove rimangono le maggiori incognite sul tracciato del pomerio.

Per concludere il viaggio, mentre in via del Gabrizio il progressivo raggiunge il numero 62, a Sant’Andrea il cippo di via Pola non riporta alcun numero. La pietra, in quest’ultimo caso, è stata sicuramente spostata (di circa un metro). Si trova all’interno di un giardino dove oggi ha assunto un ruolo decorativo. (s.b.)

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