«Eternit nelle case vendute dall’Ater»

La denuncia di alcuni cittadini interessati all’acquisto. Ceria: «Nessun rischio»

Nelle case che l’Ater ha messo in vendita a Opicina ci sono pannelli in amianto». La denuncia arriva da alcuni cittadini che, attratti dai prezzi convenienti ai quali sono stati messi in vendita gli appartamenti ai numeri civici dal 2 al 10 di via San Mauro, visitando le abitazioni hanno notato che le pareti esterne esposte a nord sono ricoperte da pannelli di eternit.

Ma l’Ater replica rassicurando sia chi in quelle case ci abita e sia chi intende farsi avanti per acquistarle. «Si tratta di una copertura in lastre di cemento amianto – specifica Giorgio Ceria, direttore dell’Ater Trieste – che non procura alcun rischio. Anzi, visto il perfetto stato in cui si trovano i pannelli, rimuoverli sarebbe molto più dannoso».

Oggi produrre oggetti o materiali contenenti amianto è vietato. Ciò non deve farci dimenticare che l’amianto è stato utilizzato per molto tempo e per scopi diversi. Guardando fuori dalle finestre delle nostre abitazioni non è difficile scorgere pareti rivestite da pannelli di cemento amianto come quelle segnalate a Opicina. E anche i tetti di parecchie abitazioni di Trieste conservano dell’eternit.

Il complesso di case di edilizia popolare di via San Mauro è stato costruito nel 1951. Oggi almeno la metà di quegli alloggi è abitato, gli altri l’Ater ha deciso di metterli in vendita. Si tratta di alloggi di dimensioni ridotte, dai 30 ai 50 metri quadrati acquistabili a prezzi decisamente ridotti. Si parte da 18 mila e 500 euro per un appartamento di 30 metri quadrati considerando però che le condizioni degli immobili non sono delle migliori.

Le 5 palazzine del complesso di via San Mauro sono ricoperte di eternit sulle pareti esterne rivolte a nord. «È rischioso, andrebbero bonificate prima di essere messe in vendita da parte di un agenzia di edilizia popolare come l’Ater», sostengono i possibili acquirenti.

«Su richiesta dell’Azienda Sanitaria, considerando che quella è una zona umida e le pareti potrebbero avere più problemi che altrove, – specifica Fulvio Capovilla, dirigente della Manutenzione di Ater Trieste – alcuni anni fa abbiamo eseguito un intervento di “incapsulazione” che evita il rischio che quella materia cementizia si degradi e si sgretoli. Solo a quel punto risulterebbe dannosa».

Il sistema di “incapsulamento” consiste nel trattamento del materiale contenente amianto con prodotti impregnanti, che penetrano nel materiale legando le fibre di amianto tra loro e con la matrice cementizia, e prodotti ricoprenti che formano una spessa membrana sulla superficie del manufatto. Nel caso di via San Mauro, sui pannelli è stata applicata una vernice vinilica color grigio visibile anche ad occhio nudo.

«La vendita di immobili con queste caratteristiche non è affatto vietata – sottolinea Rocco Lo Bianco, presidente dell’Ater di Trieste – non vanno creati falsi allarmismi». «Non ci sono veti in ambito di edilizia popolare – conclude il direttore Giorgio Ceria – come non ce ne sono per la vendita di abitazioni di maggior pregio e non gestite dall’Ater».

Laura Tonero

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