Europarlamentari dem da Trieste alla Bosnia

Luigi Putignano



«Ritorniamo sui luoghi chiave della “rotta balcanica” per fare luce, ancora una volta, sulla tragica situazione dei migranti che vivono nei campi profughi al confine tra Croazia e Bosnia». Così gli europarlamentari del Partito democratico Pietro Bartolo, Elisabetta Gualmini, Alessandra Moretti e Pierfrancesco Majorino, partiti nel tardo pomeriggio di ieri da Trieste.

«La nostra missione – ancora gli europarlamentari – è iniziata a Trieste, città di confine dove migliaia di migranti e profughi cercano di attraversare il confine sloveno-italiano passando la notte tra i boschi e dove abbiamo incontrato le maggiori Ong attive sul fronte della migrazione della “rotta balcanica”, per arrivare poi in Bosnia per visitare il campo di accoglienza di Lipa, dove già nella precedente missione abbiamo constatato che bambini, donne e uomini sono costretti a vivere in accampamenti inumani. Incontreremo, inoltre, le autorità locali di Bihac e i rappresentati di diverse Ong che lavorano da tempo nell’area balcanica. Saremo anche nella foresta di Velika Kladusa dove migranti e profughi tentano l’ingresso nei confini dell’Unione europea».

«Verificheremo – sottolineano gli europarlamentari – le condizioni di vita dei migranti, in particolare donne e bambini, e continueremo a vigilare sull’utilizzo dei fondi europei, quasi 90 milioni di euro dal 2018, che l’Unione europea ha versato alla Bosnia per la gestione “esternalizzata” delle frontiere e della migrazione. In una fase storica in cui alcuni Paesi europei chiedono la costruzione di muri per fermare i migranti, noi ci battiamo per porre fine alla logica dell’esternalizzazione continua dei confini e dei continui respingimenti. Serve una strategia complessiva – questa la chiosa dei quattro dem – che non lasci solo nessun singolo Stato e che salvaguardi il diritto di asilo di ogni singolo migrante nel pieno rispetto dei diritti umani e del diritto e delle norme internazionali». —

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