Evangelici elvetici La Comunità celebra i 230 anni a Trieste

Per 230 anni nel cuore della città. Partono da questo spirito di fondo le celebrazioni della Comunità evangelica di confessione elvetica di Trieste, per ricordare l’anniversario dell’atto costitutivo della comunità di fede protestante riformata, presente ininterrottamente nella nostra città dal Settecento e che attualmente conta su una rappresentanza di cinquanta unità. Una storia iniziata quando Trieste, con la concessione di porto franco, divenne mèta di commercianti, banchieri e architetti provenienti da ogni parte d’Europa, compresa la Svizzera; tra questi i Grigionesi, che contribuirono nel corso dei secoli alla crescita economica e culturale della città, attraverso la realizzazione di importanti caffè ed edifici storici. Una comunità che portò a Trieste non solo la propria cultura, ma anche il proprio culto, costituendosi con il passare del tempo, in singole comunità religiose.
Quel legame è rimasto inalterato nel corso degli anni, come conferma il pastore della Comunità elvetica, nonché della Chiesa valdese e metodista, Ruggero Marchetti. Le celebrazioni, previste da maggio a ottobre, si rifanno alla data del 7 gennaio 1782, quando, a seguito dell’Editto di Tolleranza pubblicato dall’imperatore Giuseppe II d’Asburgo, ci fu il riconoscimento ufficiale della comunità evangelica di confessione elvetica, che ottenne la personalità giuridica potendo così praticare il proprio culto pubblicamente. Tre anni più tardi, quando l’amministrazione imperiale mise in vendita dodici chiese sconsacrate, gli svizzeri acquistarono all’asta, per la somma di poco più di duemila fiorini, raccolti grazie ad una colletta, l’antica basilica di San Silvestro, uno dei luoghi di culto più antichi del Cristianesimo a Trieste.
La basilica ancora oggi incarna il punto di riferimento della comunità evangelica: qui si celebreranno i principali riti della ricorrenza. A partire dal fine settimana del 12 e 13 maggio in cui si terranno rispettivamente una conferenza a carattere teologico della confessione elvetica e un culto cui parteciperanno tutte le altre chiese evangeliche della città. Il 30 maggio l’evento più importante, una serata aperta alla città, con un concerto d’organo e una conferenza incentrata sulla storia della comunità. Il 9 e 10 giugno ci sarà poi un incontro cui parteciperanno le più importanti chiese elvetiche d’Italia, da Milano a Firenze fino a Genova.
«Quella che noi festeggiamo è la ricorrenza di una data simbolo per la nostra comunità – spiega ancora il pastore Ruggero Marchetti -. Con la libertà di culto la confessione elvetica ha di fatto potuto manifestarsi liberamente e farsi conoscere a tutta la città».
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