L’ex caserma Gervasi fra i beni in vendita: il Piano alienazioni a Gorizia
Il Comune ha stilato la lista di alloggi, edifici, terreni e boschi che non servono più. La struttura ex Gdf accanto alla Sdag era stata teatro di due incendi nel 2021

È stata inserita, a sorpresa, anche l’ex caserma “Gervasi” della Guardia di finanza fra i beni “alienabili” del Comune. Prova ne sia l’ultimo aggiornamento del Piano delle alienazioni. La cifra a base d’asta ancora non c’è perché dovrà essere definita attraverso una perizia estimativa ma il destino della struttura è la vendita a qualche soggetto privato.

I due incendi
L’area, a ridosso dell’autoporto Sdag, era tornata alla ribalta della cronaca quattro anni fa per due incendi piuttosto anomali. Era il 2 novembre 2021 quando si verificò un rogo ai danni dell’immobile e di parte del suo contenuto (materiale posto sotto sequestro).
Intervennero i vigili del fuoco e anche le forze dell’ordine per cercare di capire quali fossero le origini del rogo. Poi, qualche giorno più tardi, un episodio simile. Entrambi i sinistri vennero regolarmente denunciati alla Compagnia assicuratrice della polizza-incendio del Comune.
Successivamente, al Comune venne quantificata la cifra riconosciuta a ristoro dei danni subiti nei due roghi: 458.386,90 euro per essere precisi. Come dicevamo, l’immobile è di proprietà del Comune che, per trent’anni (il primo contratto è datato 6 maggio 1980 e cessò nel dicembre del 2010) ha riscosso dalle Fiamme gialle un canone d’affitto che, nell’ultimo anno di permanenza dei finanzieri alla Gervasi, ammontava a 98 mila 675 euro. Poi, la struttura venne chiusa e non ci furono più introiti. «L’obiettivo è di riutilizzarla - spiega il sindaco Rodolfo Ziberna -. Ma non nascondo che ci sono due problemi che la stanno rendendo poco appetibile: è fuori mano ed è difficilmente collegabile con i trasporti pubblici. Ma è giusto tentare».

Due alloggi e un edificio
Per il resto, il Piano delle alienazioni vale 1.714.643 euro nel triennio 2025-2027. Tutte le previsioni di vendita sono state inserite nell’annualità 2026 e i prezzi inseriti a base d’asta sono, a dir poco, da “saldo”.
Nel 2027 e nel 2028 figurano soltanto terreni in vendita, ma nessun appartamento né edificio. Entriamo nel dettaglio: per 100 mila euro, quota minima, si può acquistare l’ex Civico Stabilimento Bagni di via Cadorna (anche questo danneggiato da un incendio) ma ci sono anche un alloggio in pieno centro (parliamo di corso Italia 51, sopra all’ex libreria Antonini) che ha una quotazione-base di 123 mila euro. Più conveniente (83.150 euro di prezzo base) è un altro appartamento che si trova in via Scodnik e che ospitò, un tempo, l’Ufficio di collocamento. Sempre nell’ambito della medesima area, c’è anche un’autorimessa dal costo irrisorio, trattandosi di un bene in comproprietà. La quotazione? 2.160 euro. Addossati ci sono altri due garage, la cui proprietà è privata.
«Tutti beni - spiega l’assessore comunale al Patrimonio, Paolo Lazzeri - che non interessano più al Comune che li mette in vendita per ricavare soldi per le manutenzioni di altre proprietà comunali».
Via San Michele, campi e boschi
In via San Michele è “alienabile” un edificio che ha un prezzo a base d’asta di 50.200 euro. La previsione di incasso degli immobili sfiora i 360 mila euro.
Tutto il resto (per un valore complessivo che supera 1,3 milioni) riguarda terreni e boschi. La previsione di incasso della vendita di terreni (anche edificabili), boschi, qualche vigneto, vecchie cabine elettriche ormai dismesse per il solo 2025 assomma a qualcosa come 549.680 euro. Nel 2026 si spera di ottenerne 213.577,65 e nel 2027 592.865,85.
L’annualità 2026 è quella, in assoluto, più “povera” relativamente alle previsioni di vendita. —
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