Ex Polonio meta della protesta contro il centro per i rimpatri

Sabato 20 il corteo a Gradisca degli antagonisti a cui aderisce Rifondazione Il sindaco Tomasinsig: «Vedrò se partecipare, sono contraria a realizzare il Cpr»
Bumbaca Gorizia Scontri CPT © Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia Scontri CPT © Foto di Pierluigi Bumbaca

GRADISCA

Toccherà anche Gradisca d’Isonzo l’ondata di proteste contro i nascituri Cpr, i centri permanenti per il rimpatrio istituiti dal cosiddetto “decreto Salvini” in materia di sicurezza ed immigrazione. Un corteo regionale contro l’apertura del Cpr all’ex caserma Polonio (nell’area già deputata a Cie prima e riconvertita a Cara “d’emergenza” negli ultimi anni) è stato annunciato per la giornata di sabato 20, a partire dalle 15, con partenza da piazza Unità d’Italia. La manifestazione è indetta dall’Assemblea No Cpr – No Frontiere: un soggetto “nuovo”, seppure facilmente riconducibile alla galassia di associazioni umanitarie, pacifiste, anarchiche e no global, che era comparsa a Gradisca per la prima volta nelle scorse settimane quando, nella cittadina della Fortezza, venne effettuato un volantinaggio-lampo che preannunciava alcune iniziative per dire “no” al Cpr. Volantinaggio che si è ripetuto nei giorni scorsi, in maniera più “ufficiale”, al mercato cittadino.

Ritorna dunque la stagione dell’antagonismo alla detenzione amministrativa per migranti irregolari, destinazione che sia il decreto “Minniti-Orlando” che l’attuale governo Lega/M5S sono intenzionati a realizzare. «Ulteriori dettagli sulla manifestazione per ora non ve ne sono – fa sapere il prefetto di Gorizia, Massimo Marchesiello –, a partire dal suo percorso. Ma sicuramente nei prossimi giorni gli organizzatori ce lo faranno sapere nei termini di legge. In qualche modo un’iniziativa del genere era nell’aria, nulla di inaspettato». Ne sa poco, per ora, anche il sindaco Linda Tomasinsig: «Ne parleremo nei prossimi giorni con il prefetto e in maggioranza – preannuncia –. Di certo al momento non siamo stati invitati ad aderire. Se ciò accadesse? Ne discuterei con chi mi sostiene. Di certo la nostra posizione è nota: Gradisca l’esperienza dei centri di detenzione l’ha già provata sulla propria pelle e si è rivelata fallimentare». Chi certamente aderirà alla manifestazione è il circolo cittadino di Rifondazione Comunista – dettaglio saliente: forza politica che sostiene Tomasinsig a palazzo Torriani –, e che ai tempi aveva già presentato in Consiglio comunale un odg contro l’apertura del Cpr, ritenuto una versione aggiornata ma forse non corretta degli allora Cie/Cpt. «I Cpr – si legge invece nel volantino degli organizzatori del corteo – sono lager statali, un elemento di propaganda che riduce l’immigrazione un problema di sicurezza e ordine pubblico. In regione il presidente Fedriga ha dato la disponibilità all’apertura di ben più di un Cpr, accogliendo il sostegno dei sindaci di Trieste, Udine e Gorizia. Gradisca è il primo passo di un progetto razzista più ampio a cui crediamo sia determinante porre resistenza al più presto, perché non diventi operativo». —



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