Ex stazione di Aurisina: scongiurati gli sfratti ma le spese saliranno

DUINO AURISINA
Potranno rimanere negli appartamenti in cui vivono da tempo come affittuari, ma da gennaio dovranno sobbarcarsi anche i pesanti costi di manutenzione. È questo l’amaro destino che attende le nove famiglie che abitano, in qualche caso da decenni, nel palazzo di Aurisina che un tempo fu Stazione ferroviaria. Sembra essere infatti questo l’orientamento di Rete ferroviaria italiana, la società partecipata al 100 % da Ferrovie dello Stato e proprietaria dell’immobile, che, nei primi mesi di quest’anno, aveva intimato lo sfratto ai locatari, invitandoli a lasciare gli appartamenti entro il 31 dicembre, perché intenzionata «a dismettere l’immobile».
Una certezza assoluta sulle decisioni di Rfi in realtà non c’è, perché dagli uffici dell’azienda pubblica, interpellata sul tema, non trapelano notizie ufficiali. Sono invece certe che le cose stiano così le organizzazioni sindacali che, fin dall’inizio della vicenda, hanno affiancato gli affittuari.
«Sappiamo che è proprio questa la volontà di Rfi – spiega Elio Gurtner, della segreteria provinciale dello Spi Cgil – e conosciamo anche il meccanismo giuridico che sta per essere messo in atto. Rfi intende trasformare, da gennaio, i contratti di affitto in una sorta di occupazione di proprietà – precisa – a fronte della quale gli occupanti pagheranno un indennizzo in cui saranno fatte confluire tutte le spese, anche quelle di manutenzione. Che saranno notevoli – aggiunge l’esponente sindacale – perché il palazzo, molto vecchio, versa in pessime condizioni. E sappiamo pure – insiste Gurtner – che Rfi intende lasciare gli affittuari al loro posto finché, per legge naturale, i contratti si esauriranno. Tutto questo – protesta con forza lo stesso Gurtner – non possiamo accettarlo, perché quel palazzo, come l’intero patrimonio immobiliare di Rfi, è stato costruito per garantire una casa ai dipendenti delle Ferrovie. Adesso è troppo comodo trasformare quei beni in un asset finanziario. Siamo pronti a dare battaglia fino in fondo – conclude il sindacalista dello Spi – perché non è possibile sfrattare persone anziane, in alcuni casi sole, per mettere in atto una speculazione».—
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