Fa il bucato dentro la fontanella, multato
Sorpreso dalla Polizia locale a lavare i suoi indumenti dopo essersi rinfrescato in piazza Venezia. Sanzione di 200 euro

Lasorte Trieste 22/08/17 - Piazza Venezia
Non ha fatto neanche in tempo a stendere, come avrebbe voluto, il bucato che gli agenti della Polizia locale lo hanno preso. Così è scattato lo stop ai lavaggi.
Nei guai è finito un cittadino bulgaro di 27 anni, I.G. le sue iniziali. La sua colpa: aveva scambiato la fontanella di piazza Venezia per un lavatoio dove appunto si puliscono i panni. Un’offesa al decoro se non una forma di maleducazione e di inciviltà. Così è successo l’altro giorno. L’uomo, dopo essersi rinfrescato, come fosse stato appunto ai bagni pubblici, ha pensato di ultimare le operazioni “igieniche” lavando appunto gli indumenti. Maglie, camicie, calzini e mutande.
Tutto questo è accaduto davanti ad alcuni gruppi di turisti diretti al museo Revoltella. Hanno guardato incuriositi ma anche rassegnati le operazioni di lavaggio. E in piazza c’era anche qualche cittadino. Che è rimasto altrettanto stupito e incredulo di fronte alle performance “igieniste” del giovane bulgaro. Il quale lavava con meticolosità i panni e poi li strizzava con l’accuratezza di una massaia.
Ma non è stato fortunato. Poco lontano c’era una pattuglia della Polizia locale. Gli agenti - avvisati da alcuni cittadini - lo hanno avvicinato e lo spettacolo poco edificante è inesorabilmente finito. Basta lavaggi. Il bulgaro in breve ha raccolto il bucato e poi ha consegnato i documenti agli agenti.
Un attimo dopo, all’uomo è stato consegnato il verbale che prevede una sanzione amministrativa di 200 euro ai sensi del nuovo regolamento di Polizia urbana. Sanzione che l’uomo dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, pagare nei prossimi giorni.
Un episodio del genere si era verificato a fine giugno a Firenze, in pieno centro storico. Protagoniste erano state alcune cittadine romene che avevano fatto il bucato in un’antica fontana. Anche in quel caso gli agenti della Polizia locale erano stati avvisati da alcuni cittadini. E, come accaduto adesso a Trieste, era scattata la multa per l’offesa al decoro del patrimonio storico e artistico della città.
Inoltre, sempre in tema di offese al decoro, c’era stato il bagno nella fontana di Trevi a Roma. A farlo come una moderna Anita Ekberg nella Dolce Vita una bionda turista tedesca che, a giugno, si era tuffata in quelle acque. E come una perfetta diva aveva inforcato gli occhialoni da sole, e con il suo abito dorato e la pochette in mano, aveva salutato le decine di turisti che l’avevano immortalata con il cellulare. Inevitabile la multa.
E, dulcis in fundo, non si può dimenticare il tuffo dal ponte di Calatrava avvenuto poche settimane fa a Venezia. A lanciarsi nel canale vicino alla stazione di Santa Lucia erano stati alcuni turisti belgi che avevano immortalato la loro performance con il telefonino. Oppure quell’uomo dai tratti cinesi che qualche giorno fa si è fermato, sempre a Venezia, all’ingresso del lussuoso hotel Danieli per fare pipì. Per circa un minuto l’uomo si è messo tra il vaso con una pianta posizionato all’ingresso e il muro mentre alcuni passanti lo guardavano attoniti. «Episodi come quello del tuffo dal ponte di Calatrava a Venezia o del bagno nella fontana di Trevi, per citarne qualcuno, non devono mai più avvenire. La sostenibilità è anche e soprattutto rispetto della fragilità del territorio che si visita», ha dichiarato nell’occasione Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo e deputato di Alternativa Popolare.
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