Federica Ranchi, l’attrice triestina che scelse l’amore

La carriera cinematografica dell’attrice scomparsa di recente tracciato in da un lettore de Il Piccolo

Federica Ranchi da giovane e in una foto più recente
Federica Ranchi da giovane e in una foto più recente

Riceviamo da un nostro lettore un ricordo dell’attrice triestina Federica Ranchi, scomparsa di recente, e la pubblichiamo qui di seguito in forma integrale:

 

Il mondo del cinema dà l’addio a Federica Ranchi, triestina nella dolce vita
Federica Ranchi in una bella foto d'epoca

 

Ho letto la triste notizia che Federica Ranchi non è più tra noi.
Per chi ama il cinema, e la sua storia, Federica Ranchi era nota, non solo per essere nata a Trieste nel 1939, per il fatto che è stata una attrice del cinema degli anni ’50 e ’60 che, all’apice della sua carriera, scelse l’amore al successo.
Federica iniziò la sua carriera cinematografica quasi per caso, come di solito vuole il destino.

Da giovane adolescente che amava la danza classica, partecipò al saggio della scuola della maestra Panzini e, come ogni manifestazione che si rispetti, un fotografo immortalò il saggio.

Le fotografie furono esposte all’interno del negozio del fotografo triestino Ceretti.
In quel periodo a Trieste si trovava un talent scout che vide le foto e fu colpito dalla bellezza e presenza scenica di Federica.
Subito la segnalò al regista Valerio Zurlini che, a Roma, era in cerca di un volto femminile per interpretare il personaggio di Guendalina, dell’omonimo film, intravide nella Ranchi la sua naturale interprete.
Federica si recò quindi a Roma, negli studi della casa di produzione Ponti – De Laurentis per sostenere un provino. Zurlini non ebbe dubbi e scelse Federica quale interprete.
Senonché Carlo Ponti, uno dei produttori, lasciò la società, a seguito del suo legame con Sofia Loren, e si trasferì in America. A farne le spese non fu il solo Zurlini che nella regia venne sostituito da Lattuada. La nuova produzione decise di realizzare il film con altri interpreti e il ruolo di Guendalina fu assegnato a Jacquelin Sassard.
Sembrava tutto finito per Federica ma l’agente cinematografico la segnalò al regista Leonardo Mitri che in quel momento cercava un’attrice per il ruolo di Luisa nel film “Moglie e buoi...” (1956).

Le candidate rimaste, dopo una selezione, furono Marisa Alassio e Federica Ranchi. Federica ebbe la parte e recitò al fianco di Gino Cervi, Walter Chiari, Enrico Varisio e Nino Taranto.

Tra gli interpreti ci fu anche una giovane Sandra Milo in un ruolo secondario. L’ottima interpretazione data Federica Ranchi nel film le aprì le porte della cinematografia e subito fu scritturata per il film “La grande strada azzurra” (1957) di Gillo Pontecorvo a fianco degli attori Yves Montand e Alida Valli.
Il film più importante a cui Ranchi ha partecipato fu “Estate violenta” (1959) per la regia di Valerio Zurlini, a fianco di attori del calibro di Eleonora Rossi Drago, Jean Louis Trintignant e Lilla Brignone.
Nei sette anni della sua breve carriera cinematografica (1956 –1963) Federica partecipò ad altri cinque film in costume, tra avventura storica, peplum e cappa e spada, lavorando con grandi registi quali Cottafavi e con attori tra cui il triestino Livio Lorenzon e, tra le donne, Fulvia Franco.
All’apice della sua carriera seppe scegliere tra la finzione dello schermo e i veri sentimenti dimostrando, in questo modo, una solidità d’animo a cui qualunque altra ragazza della sua età avrebbe forse rinunciato pur di essere davanti ad una macchina da presa.
In cambio ha però ottenuto di essere rivista e ricordata nel fiore degli anni, sempre giovane e bella, ma soprattutto senza “il viale del tramonto” che, immancabilmente, ogni attrice deve percorre alla fine della sua carriera.
Maurizio Radacich

Riproduzione riservata © Il Piccolo