Fenice, c’è un acquirente per le Edizioni Italo Svevo

Bandita un’asta per i libri residui di produzione locale, un editore disposto anche a riattivare la Casa. Il curatore: ma il marchio non è mai stato registrato
Di Gabriella Ziani
Silvano Trieste 07/10/2013 Via Caboto, il magazzino della Libreria Fenice
Silvano Trieste 07/10/2013 Via Caboto, il magazzino della Libreria Fenice

Libreria Fenice, ultimo atto ma nuove sorprese. È bandita un’asta per i libri residui di produzione locale della casa editrice Italo Svevo, di proprietà dei falliti Zorzon così come lo erano le librerie di galleria Fenice, ormai vuote dopo la vendita a blocchi del patrimonio gestito dal curatore fallimentare. Con questi lotti vanno all’asta anche un centinaio di cartoni di ultime pubblicazioni rimaste invendute. Si è fatto avanti con una proposta di acquisto un editore nazionale, che ha incaricato un proprio procuratore locale di offrire 6mila euro per l’intero stock. Ma non solo. Ha assicurato che darà opzione a enti pubblici e privati di comprare per uso non commerciale blocchi da 100 libri per 250 euro, che metterà in distribuzione i titoli della Italo Svevo, e soprattutto che è disposto a riattivare la casa editrice.

Il curatore, il commercialista Giancarlo Crevatin, anche di fronte a una offerta è obbligato a renderla pubblica, «la vendita - dice il bando - avverrà il 5 dicembre alle 10 nello studio del curatore e nel caso di più offerenti si procederà a gara tra gli stessi».

«Fino all’aggiudicazione non posso render noto il nome di chi ha fatto l’offerta - dice Crevatin -, si tratta di un editore nazionale, forse una delle tante persone che passando s’innamorano di Trieste, però ha offerto solo 6mila euro per 20 mila pezzi, mentre il valore di quanto ancora giace del fallimento è superiore ai 30 mila. Siccome tanti nei mesi scorsi si erano proposti, e poi erano presto spariti, io - prosegue il curatore - non mi sono sentito di rifiutare questa proposta, però alla fine i libri li avrà chi offre la cifra maggiore». Il problema tuttavia è un altro.

Il potenziale compratore, che si prenderebbe pacchi di guide del Carso, e pacchi e pacchi di autori locali quasi sempre pubblicati a spese dei medesimi (romanzi, poesie e simili) promettendo di distribuirli in circuiti di librerie, ha annunciato di voler aprire a Trieste una nuova società sempre col marchio “Italo Svevo”, «per ristampare il catalogo e produrre ogni anno a Trieste un congruo numero di titoli nuovi».

«Ma si è scoperto che il marchio “Italo Svevo” non è mai stato registrato - annuncia Crevatin - io dunque non posso mettere in vendita anche il marchio. Chiunque lo usi, nel caso qualcun altro decidesse di aprire una casa editrice con lo stesso nome, avrebbe una certa difficoltà a difendersi in tribunale». Ma come mai per anni e anni il libraio Sergio Zorzon ha pubblicato libri senza registrare ufficialmente il nome della casa editrice?

«A me ha detto - afferma Crevatin - che ne aveva avuto il permesso direttamente dalla figlia dello scrittore, Letizia Svevo Fonda Savio. In un certo senso il continuato uso potrebbe configurare un qualche diritto, ma debole».

Intanto tutto il giacente nel magazzino di via Caboto se l’è portato via (tranne i testi locali appunto) un libraio della nostra regione, non triestino, questo del 5 dicembre potrebbe essere davvero l’ultimo atto.

Intanto il Comune, con le due “cassette salvadanaio” che hanno guadagnato 800 euro dai passanti per la finalità di “salvare i libri dal macero”, ha già individuato i volumi da acquistare con quella cifra. «Abbiamo la lista - spiega la direttrice delle Biblioteche comunali Bianca Cuderi -, i libri ci sono riservati, li distribuiremo nelle scuole e nei ricreatori, a giorni l’annuncio ufficiale».

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